Sarà la volta buona? Domani il governo inizierà il confronto con i sindacati per la riforma delle pensioni. L’input dato dalla premier Giorgia Meloni è chiaro: basta misure spot, sì a una riforma strutturale della previdenza italiana per superare l’attuale legge Fornero. Lo chiede Matteo Salvini, lo chiedono moltissimi lavoratori italiani, preoccupati per il loro futuro una volta in pensione. Ad essere d’accordo è anche il sottosegretario all’Economia Federico Freni, che spinge per assicurare agli italiani una pensione anticipata rispetto a quelli che sono i requisiti richiesti dall’attuale riforma.

Tutto lascia pensare che alla fine della legislatura si arriverà al tanto agognato superamento della legge Fornero. Quindi con quota 41 per tutti il cavallo di battaglia preferito da governo e sindacati.

Riforma pensioni, Quota 41 per tutti: la discussione ha finalmente inizio

Nell’incontro di domani, giovedì 19 gennaio, tra sindacati e governo, le sigle sindacali chiederanno all’esecutivo di fare il possibile per promuovere la pensione anticipata con quota 41. In realtà la dicitura “pensione anticipata” sta un po’ stretta a quota 41. Visto che nell’ordine delle idee del governo sarà proprio lei a dover sostituire la pensione di vecchiaia. O quantomeno a diventare l’alternativa migliore per i lavoratori che non vogliono stare al lavoro fino a 67 anni e oltre.

Anzi, i sindacati avevano già chiesto quota 41 per tutti all’esecutivo Meloni prima dell’approvazione della manovra finanziaria per il 2023, ma il governo si è visto costretto a rimandare il varo della nuova riforma strutturale delle pensioni per mancanza di risorse. Da qui l’istituzione provvisoria di quota 103, che consente ai lavoratori di andare in pensione anticipata al raggiungimento dei 62 anni. A patto di aver maturato almeno 41 anni di contributi. La quota 41 che hanno in mente governo e sindacati è invece diversa. Dal momento che non prevede alcun vincolo anagrafico: basterà aver lavorato per 41 anni per poter andare in pensione, indipendentemente dall’età.

Superare l’attuale legge Fornero

Dall’approvazione della legge di Bilancio ad oggi la situazione non è cambiata. Continua il pressing dei sindacati per il varo di quota 41 per tutti. Proseguono i proclami di alcuni esponenti del governo in merito alla rottamazione della legge Fornero, ma allo stesso tempo continua anche la scarsa possibilità di manovra da parte dell’esecutivo.

Ecco perché da una parte quota 41 non è un provvedimento messo in discussione dal governo. Dall’altra invece ci si continua a scontrare contro la realtà economica italiana, che rende al momento impossibile una nuova riforma. Da qui la necessità di avvicinarsi per gradi, magari con una quota 41 selettiva a partire dal 1° gennaio 2024, quando quota 103 non verrà rinnovata.