Le pensioni si confermano un tema sempre molto caldo. Durante un discorso pronunciato davanti alla nazione, il presidente francese Emmanuel Macron ha confermato di aver promulgato la legge sulla riforma delle pensioni. In Francia, dunque, è realtà la riforma che tante proteste ha generato in tutto il Paese. Un malcontento che non accennerà a placarsi nel corso dei prossimi giorni, nonostante Macron abbia sottolineato di aver “sentito la rabbia dei francesi”. Quali saranno le conseguenze del passo in avanti di Macron? Basterà l’apertura di un nuovo patto per la vita sul lavoro proclamato dal presidente francese per placare gli animi delle persone? Qualcosa ci dice che le prossime settimane saranno molto difficili per l’inquilino dell’Eliseo.

Dopo la riforma delle pensioni un nuovo patto della vita sul lavoro

Il primo obiettivo dopo la riforma delle pensioni è stringere un nuovo patto della vita sul lavoro con i francesi, come ha spiegato nella serata di ieri Emmanuel Macron nel suo discorso alla nazione. L’intenzione è di istituire con le parti sociali tre cantieri incentrati su lavoro, giustizia e progresso. Maggiori dettagli al riguardo saranno riferiti dalla premier Elisabeth Borne nel corso della prossima settimana.

Età media pensionamento: Italia fanalino di coda già quest’anno (e non andrà meglio nei prossimi anni)

Nel 2023 nell‘Unione Europea l’età pensionabile è pari a 64,2 anni. Nel giro di 22 anni si alzerà di 1 anno, con il numero tetto fissato a 65,2 anni nel 2045. Nel 2070, invece, si arriverà a una media pari a 65,5 anni. E in Italia? Nel Bel Paese la riforma pensioni della Fornero ha portato ad alzare l’asticella già da quest’anno a 66 anni, sopra dunque l’età media di pensionamento tra 47 anni nell’Unione europea. Nel 2045, sempre in Italia, l’età media del ritiro dal lavoro è pari a 67 anni, mentre nel 2070 toccherà i 68,9 anni.

Si tratta del dato più alto se si prendono in considerazione nazioni come Francia, Germania e Spagna.

A proposito della Francia, l’età media effettiva del ritiro dal lavoro nel 2023 si attesta a 62,7 anni. Questo dato salirà a 64,3 anni di media nel 2045, valore che resterà pressoché invariato 25 anni più tardi, quando nel 2070 l’età pensionabile sarà pari a 64,5 anni. Sono numeri che, visti a posteriori, sembrano non giustificare la ribellione dei francesi ai danni del governo Macron sulla riforma pensioni. Se si proietta l’analisi al 2045, ci si accorge che i francesi andranno in pensione due anni prima degli spagnoli e un anno prima dei tedeschi. Numeri confermati anche nel 2070, quando il trend rimarrà invariato.