Si continua a parlare di richiami alimentari e cibo a rischio in vendita nei supermercati. Nelle ultime settimane, infatti, il ministero della Salute, ha richiamato vari prodotti per la presenza di alcune sostanze come salmonella, listeria e sostanze cancerogene. L’ultimo richiamo, invece, riguarda lotti di riso e risotti che sono stati ritirati per la presenza accertata di metalli pesanti. Il consiglio, quindi, quando si compra un alimento, è quello di controllare nei giorni seguenti se per caso fa parte di qualche richiamo alimentare.

Ma cerchiamo di capire bene di che prodotto si tratta e cosa fare se ci si accorge che a casa abbiamo uno di questi lotti di riso richiamati.

Richiami alimentari, ritirati lotti di riso e risotti per metalli pesanti

Il Ministero della Salute ha pubblicato nelle scorse ore, un richiamo relativo ad alcuni lotti di riso per contaminazione da metalli pesanti, tra cui sei tipologie di preparato per risotto a marchio Arconatura e un singolo lotto di Riso Carnaroli Arconatura:

  • riso Carnaroli confezione da 500 grammi con numero di lotto 22052 e data di scadenza il 10 maggio 2024
  • risotto speck e radicchio, confezione da 400 grammi con numero di lotto 22082 e data di scadenza 10 agosto 2024;
  • risotto speck e funghi porcini, confezione da 400 grammi con numero di lotto 22082 e data di scadenza 10 agosto 2024
  • risotto ai funghi porcini, confezione da 400 grammi con numero di lotto 22082 e data di scadenza 10 agosto;
  • risotto al tartufo, numero di lotto 22082 e data di scadenza 10 agosto 2024, confezione da 400 grammi
  • risotto Cacio e Pepe , confezione da 400 grammi, numero di lotto 22082 e scadenza 10 agosto 2024;
  • risotto ai funghi porcini e zafferano venduto nella in confezione da 400 grammi con numero di lotto 22082 e data di scadenza 10 agosto 2024.

Cosa si rischie con il cadmio

Questi prodotti risultano richiamati per la presenza superiore ai limiti previsti di cadmio ossia un metallo pesante, che può essere pericoloso per la salute.

Ecco perché si invita la popolazione a non consumarlo e riportarlo al punto vendita per un rimborso.
Ma quali sono i rischi del cadmio? Si tratta di un metallo cancerogeno al 100% che secondo alcune ricerche è stato associato ad una maggiore probabilità di sviluppare patologie come cancro al seno, polmoni, vescica ed endometrio ma anche ad altri disturbi come diabete, ipertensione, problemi cardiovascolari e impotenza. Secondo L’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) l’assunzione di cadmio in una settimana non deve superare i 2,5 microgrammi.