Siamo proprio sicuri che la tecnologia sia un problema per gli anziani? Secondo Orazio Schillaci, ministro della salute, non è affatto così, visto che la ricetta elettronica sarà di grande aiuto anche per coloro che non sono particolarmente avvezzi alla tecnologia, vista l’età avanzata e il forte gap generazionale con i nativi digitali. Ma a cosa servirà nello specifico questa novità prevista dal decreto semplificazioni?

Semplificarsi la vita

Con una manovra unica si otterranno due benefici, quello di semplificare il lavoro del medico e l’impegnò del malato.

La ricetta elettronica, infatti, permetterà entrambe le cose, visto che avrà la durata di 30 giorni per quanto riguarda il ritiro dei farmaci, mentre per i malati cronici durerà un anno. Per malati cronici si intendono pazienti che necessitano di cure costanti effettuate tramite medicinali da assumere quotidianamente. Pensiamo quindi a quante volte tali soggetti sono costati ad andare dal medico per farsi scrivere la ricetta, poi andare in farmacia per acquistarla. Un impegno che molti pazienti non sono in grado di assumersi, per motivi appunto di salute, ma che ricade poi sui familiari che prestano loro cura.

Questa novità introdotta dal nuovo decreto semplificazioni va quindi a sgravare notevolmente su tali soggetti. Come dicevamo, anche lo stesso medico ne risulta alleggerito a livello lavorativo, visto che non dovrà ripetere ogni volta la ricetta per il farmaco ormai esaurito nella casa del paziente. E ciò non potrà che portare grandi benefici a tutto il sistema sanitario, visto che in questo modo il medico potrà dedicarsi con maggior tempo ad altri casi nel suo studio. Agevolati anche gli anziani, i quali non dovranno fare altro che recarsi in farmacia con la propria tessera sanitaria. Nei tabulati del computer del farmacista comparirà in automatico di quale farmaco il soggetto ha bisogno, essendo stata prescritto e inviato elettronicamente dal medico curante.

Una novità che accontenta tutti

Finalmente anche l’Italia si mette al passo con l’UE e agevola i cittadini con l’aiuto della tecnologia. Dopo le importanti novità in arrivo con il ticket sanitario, attese per il 2024, anche la ricetta elettronica si inscrive in questa grande manovra di modernizzazione del paese. Eloquenti ed entusiaste in questo senso le parole del ministro della salute Orazio Schillaci:

“Un malato cronico ha bisogno periodicamente di assumere lo stesso farmaco. Grazie a questa norma i pazienti, o chi si prende cura di loro in caso di non autosufficienza, hanno il doppio vantaggio di non dover andare ripetutamente dal medico per ritirare la ricetta e ripetutamente in farmacia per ritirare i farmaci”.

Ricetta elettronica con il dl semplificazioni

Un plauso all’iniziativa proposta dal nuovo decreto va fatto, dopo tante acque e doverose reprimende fatte al nostro sistema sanitario. Ancora una volta Schillaci ci rende con chiarezza la portata della novità in arrivo, sia per i malati cronici che per gli anziani:

che molti pazienti cronici sono persone anziane, spesso affette da più di una patologia cronica, non autosufficienti o che hanno difficoltà a spostarsi. È evidente la portata semplificativa di questa misura non solo per le persone ma anche per i medici di famiglia, per i quali si alleggerisce il carico di lavoro amministrativo a vantaggio della cura dei pazienti”.

Insomma, la ricetta elettronica sarà un vantaggio per tutti, lo ribadiamo, anche per l’intero sistema sanitario, visto che in questo modo i medici avranno la possibilità di dedicarsi a più pazienti, avendo maggior tempo a loro disposizione.