Ormai il numero di italiani che si è contagiato con il Covid-19 è in costante aumento. I numeri ufficiali, dall’inizio della pandemia, parlano di 24 milioni di italiani che hanno avuto il Covid-19 ma sono numeri in ribasso, perché molti non sanno di averlo mai avuto o perché asintomatici o in quanto non hanno mai fatto il tampone. Insomma, il numero di positivi è altissimo. Quasi la metà degli italiani, e forse molti di più, hanno già avuto il virus ma il rischio di reinfezione è sempre più alto.

Soprattutto con le nuove varianti. Questo significa che è possibile prendere il covid più volte. C’è chi lo ha avuto anche tre volte, anche se sono numeri fortunatamente inferiori.

Reinfezioni covid-19: ecco cosa rischia a prenderlo due volte, i pericoli

Con la variante Omicron 5, il tasso di reinfezione è aumentato di molto rispetto alle precedenti e si teme che con Cerberus, che dovrebbe diventare dominante nelle prossime settimane, aumenterà ancora di più il rischio di risultare positivi più volte. Le infezioni ripetute da virus SARS-CoV-2, però, fanno aumentare il rischio di gravi problemi di salute e di morte. A dirlo è stato uno studio del Dipartimento di medicina alla Washington University School of Medicine di St. Louis, da poco pubblicato su Nature Medicine. Già altre ricerche, avevano dimostrato che un solo contagio era associato a rischio morte e problemi ai polmoni e altri organi. Le ripetute infezioni da Covid, quindi, risultano ancora più pericolose, non solo nei primi 30 giorni dall’infezione ma anche dopo.

La ricerca ha appurato che tra gli esiti pericolosi e avversi si possono verificare mortalità, disturbi cardiovascolari, della coagulazione ed ematologici, diabete, affaticamento, disturbi gastrointestinali, renali, della salute mentale, muscoloscheletrici, neurologici e polmonari. Insomma, una lunga sequela di disturbi anche gravi. I dati dello studio non sembrano lasciare margini e dubbi. Le persone con infezioni multiple da Covid , hanno il doppio della possibilità di morire ed essere ricoverate rispetto a chi non si è reinfettato.

In più chi si è infettato due o tre volte, ha molte più possibilità di sviluppare patologie dell’apparato respiratorio e più rischi di ammalarsi di cardiopatie e 1,6 volte più alte di sperimentare patologie cerebrali.

Rischi esistono anche a 6 mesi dalla reinfezione

In genere una reinfezione è sempre più pericolosa e provoca molti più rischi rispetto a chi non si è mai infettato. Al Corriere della Sera, Mario Clerici, immunologo dell’Università Statale di Milano, ha commentato i risultati dello studio:

«Sorprendente è l’apparente mancanza di correlazione con la vaccinazione La domanda da porsi però è quale vaccino abbiano fatto e con quali varianti siano venuti in contatto».

Inoltre, la ricerca ha messo in luce che i rischi esistono anche a 6 mesi dalla reinfezione. Ovviamente si attenua con il passare del tempo ma resta fino a 6 mesi dopo. Nel frattempo, c’è timore per il nuovo boom dei contagi a causa delle nuove varianti Omicron, previste tra poche settimane, anche se ormai si è praticamente tornati alla normalità e anche gli esperti se prudenti ma ottimisti.