Ieri sera la Corte Costituzionale ha detto di no al Referendum sull’eutanasia legale. Il motivo dell’inammissibilità è che con esso non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana. Ciò a seguito dell’abrogazione seppur parziale della norma sull’omicidio del consenziente soprattutto in riferimento a persone vulnerabili e deboli.

Referendum eutanasia legale in Italia: cosa è successo

La Corte Costituzionale ieri sera ha bocciato il referendum sull’eutanasia legale. Quest’ultimo, però, è solo il primo degli otto quesiti sui quali la Consulta dovrà pronunciarsi.

Gli altri vanno dalla depenalizzazione della coltivazione della cannabis ai referendum sulla giustizia.
In merito alla decisione di inammissibilità è arrivata immediatamente la reazione di Mina Welby che ha parlato di “stilettata al cuore“. La donna ha dichiarato però di voler portare avanti l’eredità del marito perché voleva a tutti i costi che ci fosse una buona legge sulla fine della vita. Ha comunicato quindi di voler fare pressione sui parlamentari affinché la legge sulla quale stanno lavorando diventi una buona legge che includa tutti coloro che ne avranno bisogno.

Hanno detto la loro anche Letta e Salvini. Per il primo ora il Parlamento dovrebbe approvare subito la legge mentre per il secondo le bocciature non sono mai buone notizie. Anche Giuseppe Conte ha espresso la sua opinione sulla bocciatura dicendo di voler portare avanti il testo Perantoni che è un progetto normativo ben articolato “sul fine vita“.

Ovviamente è arrivata anche la reazione di Marco Cappato per il quale la bocciatura è una brutta notizia per la democrazia in Italia. Ha aggiunto che la battaglia per l’eutanasia legale non si fermerà in quanto insieme all’associazione Luca Coscioni farà di tutto affinché venga approvata. Essa è infatti un diritto umano e civile che deve essere conquistato in Italia.

Pareri sulla bocciatura Referendum eutanasia legale 

C’è anche chi accoglie favorevolmente la decisione della Corte Costituzionale.

Tra questi c’è Paola Binetti che si dice felice che sia passata la linea dell’Udc e Alberto Gambino. Quest’ultimo è il presidente di “Scienza e Vita” e ringrazia i magistrati che sono stati attenti alla tutela dei principi della Carta Costituzionali e dei più fragili.

È arrivato infine anche il commento di Papa Francesco che si esprime così “La vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata. E questo principio etico riguarda tutti, non solo i cristiani o i credenti“. La Cei in attesa del deposito della sentenza in una nota ha comunicato infine di essere favorevole a tale pronunciamento. Ha invitato poi a non marginalizzare mai l’impegno della società ad offrire supporto per superare/alleviare situazioni di disagio/sofferenza.
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