Non fidatevi, di maggio. Maggio vi frega in un niente. Basta un attimo di distrazione, un’idea cambiata, una risata in più e vi frega. Perché maggio sa prendervi alle spalle, in questa città. Arriva di soppiatto e in un lampo vi fa credere di essere altrove, o in un altro tempo. Vi abbraccia coi suoi tentacoli soffici e vi fa pensare che tutto sia a posto, che tutto sia come prima“, afferma Maurizio de Giovanni. Tra i mesi più attesi dell’anno, maggio segna in genere l’arrivo delle alte temperature e quindi l’avvicinarsi delle tanto attesa vacanze estive.

Per questo motivo gli ultimi giorni all’insegna della pioggia non possono che destare qualche perplessità. Uno stato di confusione che molti temono possa ripercuotersi anche nei pagamenti dei sussidi erogati dal governo. In tal caso, ovviamente, ad incidere non sono le condizioni meteorologiche. Ad avere un ruolo importante è invece il calendario che potrebbe portare ad uno slittamento della ricarica del reddito di cittadinanza. Ma sarà davvero così? Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Reddito di cittadinanza, la ricarica di maggio arriva in ritardo? Data di pagamento e ultimi aggiornamenti

Come si evince dal sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali:

“Per il primo accredito l’INPS invia a Poste le disposizioni di pagamento il 15 del mese successivo alla trasmissione della domanda. Generalmente la carta viene poi caricata entro 3/4 giorni. Tuttavia, per questa prima mensilità le tempistiche possono essere diverse a causa dei necessari controlli istruttori sulle informazioni contenute nelle domanda. Per gli accrediti successivi, l’INPS invia a Poste le disposizioni di pagamento alla fine di ogni mese solare, salvo la necessità di eventuali ulteriori verifiche. Anche in questo caso la carta viene poi ricaricata entro 3/4 giorni”.

Entrando nei dettagli il sussidio targato Movimento 5 Stelle viene corrisposto in genere attorno al giorno 27 del mese.

Considerando che quest’anno il 27 maggio cade di sabato, molti percettori temono che il relativo pagamento possa subire un leggero slittamento, ad esempio a lunedì 29 maggio 2023.

Nella realtà dei fatti, però, non dovrebbe così. Il pagamento, infatti, viene fatto slittare al primo giorno utile successivo solamente se il 27 dovesse cadere di domenica o un festivo. Il sabato, invece, è un giorno lavorativo per Poste Italiane. Proprio per questo motivo non vi è motivo di pensare ad un ritardo nella ricarica del reddito di cittadinanza.

In arrivo l’assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro

Da escludere categoricamente il fatto, inoltre, che un possibile ritardo della ricarica del Reddito di cittadinanza possa essere dovuto all’approvazione del Decreto lavoro. Quest’ultimo ha decretato l’addio definitivo, a partire da gennaio 2024, del sussidio targato Movimento 5 Stelle. Al suo posto farà il suo debutto, a partire da settembre 2023, il Supporto per la formazione e il lavoro. Si tratta di una misura destinata ai cosiddetti occupabili, ovvero i soggetti aventi un’età compresa tra i 18 e i 59 anni che possono lavorare. Quest’ultimi hanno diritto all’erogazione del reddito di cittadinanza nel corso del 2023 per soli sette mesi.

I nuclei famigliari con un minore, un disabile o una persona con più di 60 anni, invece, hanno diritto al reddito di cittadinanza fino a dicembre 2023. A partire dal prossimo anno, invece, potranno accedere all’assegno di inclusione, a patto di avere un Isee pari a massimo 9.360 euro e reddito familiare inferiore a sei mila euro. Questo limite viene moltiplicato per il parametro di scala di equivalenza e di conseguenza risultare più alto.