La stretta subita dal reddito di cittadinanza ha portato inevitabilmente ad una fuga dal sostegno. Come ormai sappiamo, dal prossimo anno, il reddito di cittadinanza sparirà per lasciare spazio all’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro, le due misure più stringenti, che partiranno da gennaio 2024. Nelle ultime settimane non sono mancate le critiche e alcune regioni italiane hanno persino anticipato l’intenzione di proporre degli emendamenti. Puglia, Campania e Toscana, infatti, sono tra le regioni che si sono dette contrarie all’abolizione della misura.

In tutto ciò, da quando il Rdc è diventato più stringente, c’è stata una vera e propria fuga e i dati lo dimostrano.

Dal prossimo anno circa 436 mila famiglie non percepiranno più il sostegno

Nel periodo aprile-dicembre 2019 ne hanno beneficiato 1,1 milioni di famiglie. Numero salito a 1,7 milioni nel 2021, durante il periodo covid, quando la crisi economica incombeva e molte famiglie lo avevano chiesto. Il numero è poi sceso a 956 mila beneficiari nello scorso aprile.
A febbraio 2020 si verificò una cosa simile, quando ci fu la stretta dei controlli. Poi è arrivata la Legge di Bilancio 2023, che ha decretato la fine del Rdc e l’arrivo dal 2024 dei nuovi strumenti per il sostegno alla povertà. Il miglioramento dei controlli e la riforma del reddito di cittadinanza, in sostanza, hanno avuto come conseguenza un forte rallentamento delle domande, scese a 366mila nei primi 4 mesi dell’anno. Lo scorso anno erano 485mila, quindi si parla di un 24,5% in meno come scrive il Corriere della Sera.

Dal 2024, quando arriveranno le nuove misure, andrà ancora peggio. Circa 436 mila famiglie, per un totale di 615 mila persone, non percepiranno più la misura ma almeno 322mila persone potranno ricevere il Supporto per la formazione al lavoro, ossia l’assegno di 350 euro mensili previa la partecipazione a corsi di formazione. Le previsioni parlano di una cifra di 133mila persone occupabili che potranno beneficiare delle misure nel 2027.

Insomma, la platea si accorcerà di anno in anno. La maggior parte, quindi, dovrà arrangiarsi.

Reddito di cittadinanza: dopo la stretta ecco perchè tutti fuggono

Da un lato ci sono gli oppositori della riforma del rdc che pensano che ciò rappresenti la rinuncia dello Stato ad aiutare i poveri, considerando che molti non lavorano non per loro volontà. Per i promotori della riforma, invece, molte di queste persone lavorano in nero e nello stesso tempo hanno accumulato altro denaro grazie al Rdc.
Il nuovo governo ha due obiettivi da seguire:
Da un lato aiutare chi è davvero povero, chi non ha prospettive di lavoro, quindi una cifra che il prossimo anno si avvicinerà a 773 mila persone. Dall’altro, aiutare chi può lavorare ad entrare nel mercato del lavoro, cosa che il reddito di cittadinanza non avrebbe fatto.
In ogni caso, da quando il governo ha posto in essere la riforma e messo paletti ben precisi, le domande per il reddito di cittadinanza sono calate. C’è stata una vera e propria fuga.

Riassumendo

  • La stretta subita dal reddito di cittadinanza ha determinato una fuga dal sostegno
  • C’è stato forte rallentamento delle domande, scade a 366mila nei primi 4 mesi del 2023
  • Dal 2024 con l’arrivo delle nuove misure 436 mila famiglie non percepiranno più il sostegno
  • 322mila persone, potranno ricevere il Supporto per la formazione al lavoro
  • Nel 2027 la platea sarà ancora più risicata.