Il reddito di cittadinanza scomparirà dal 2024 per lasciare spazio all’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro – SFL. Questi, dunque, sono gli ultimi mesi in cui chi percepisce il reddito di cittadinanza avrà a che fare con la misura. Considerando che già da luglio o agosto, saranno moltissime le famiglie che lo perderanno a causa dell’accorciamento delle mensilità scese a 7. Dal 1 gennaio 2024, al posto del Reddito di Cittadinanza arriveranno l’Assegno di inclusione – ADI, riservato alle famiglie con Isee inferiore a 9.360 euro in cui all’interno ci sono minori, persone con disabilità, over 60 e non occupabili e il Supporto per la formazione e il lavoro – SFL riservato ai soggetti ‘occupabili’, quindi a chi ha tra i 18 e i 59 anni ed ha ISEE inferiore a 6.000 euro.

La Regione Toscana non ci sta all’addio al Rdc

Alcune regioni, però, sono contro all’abolizione del Reddito di Cittadinanza. Già la regione Campania sta portando avanti una proposta per attivare una misura, la Mir, destinata alle famiglie campane in difficoltà che non hanno più accesso al sostegno.

Anche in Toscana, l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli, ha espresso il parere contrario della Regione Toscana sul Decreto legge del Governo che abolisce il Rdc dal 2024. Durante la seduta della Commissione politiche sociali della Conferenza delle Regioni, l’assessora ha specificato che il governo starebbe facendo “la guerra ai poveri invece che alla povertà” e ha sottolineato che dopo l’azzeramento per i contributi agli affitti, starebbe facendo “cassa tagliando ancora risorse alla lotta alla povertà”. Un problema sempre più attuale, visto che sempre più persone ormai hanno difficoltà ad andare avanti a causa del caro vita.

La Regione Toscana, quindi, ha presentato degli emendamenti tecnici per evitare le criticità che possono avere conseguenze sui cittadini. La speranza – come ha sottolineato l’asessora – è che questi vengano accolti.


In particolare – come ha spiegato Spinelli – si starebbe criticando la riduzione della platea dei beneficiari e degli importi. Il fatto che si tagliano fuori tantissimi nuclei fragili creando una strada per la marginalità e l’esclusione.
In Toscana, già da luglio, 3,800 persone rischiano di rimanere senza reddito di cittadinanza e nel 2024, in base alle stime Irpet, si parla di una riduzione di oltre 26mila beneficiari.
Anche la Regione Puglia ha seguito l’esempio della Toscana. L’assessora al Welfare della Regione Puglia, Rosa Barone (M5S), durante il suo intervento nel corso della commissione politiche sociali della conferenza Stato-Regioni, si è detta contraria all’abolizione del Rdc:
«Insieme a Campania, Toscana ed Emilia Romagna abbiamo ribadito la nostra contrarietà ad una misura che rischia di creare una grossa emergenza sociale.”

Reddito di cittadinanza, gli interventi delle Regioni contrarie all’abolizione

In Puglia sono 55mila le persone che percepiscono il Red, il reddito di dignità, misura simile al reddito di cittadinanza.
La Puglia, quindi, si è detta d’accordo con altre regioni per degli emendamenti tecnici per migliorare le criticità più importanti e dare tempo “agli ambiti sociali territoriali per prendere in carico tutti i percettori del reddito”
Mancano pochi mesi e poi il Rdc sarà un lontano ricordo e sarà sostituito con le misure volute dal governo Meloni. Nonostante tutto, però, alcune regioni si dicono contro all’abolizione perché si lasciano fuori molti cittadini fragili.

Riassumendo

  • Dal 2024 il Reddito di cittadinanza sarà sostituito dall’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro
  • Da luglio molti nuclei perderanno già il sostegno
  • La regione Toscana come la Regione Campania si è detta contraria all’abolizione e condanna il governo di fare la guerra ai poveri
  • Per questo si pensa a degli emendamenti tecnici per migliorare le criticità più importanti
  • Anche la regione Puglia si è detta contraria all’abolizione della nota misura.