Continuano le proteste degli ex percettori del Reddito di cittadinanza a Napoli. Le proteste sono iniziate da settimane, ma ancora non si placano, in quanto i diretti interessati si chiedono quale sarà ora il loro futuro. Con i nuovi provvedimenti attuati dal Governo, infatti, i percettori hanno perso il loro diritto al sussidio. Una situazione davvero preoccupante che può dare vita a una bomba sociale.

La reazione degli ex percettori

Le proteste non si sono del tutto placate, ma indubbiamente non stiamo assistendo più a veri e propri cortei davanti alla sede napoletana dell’Inps.

Ciò non toglie che il malumore degli ex percettori del reddito di cittadinanza sia ancora altissimo. Sopratutto se aggiungiamo che intanto i media annunciano nuovi rincari d’autunno. Ma cosa stanno facendo ora i diretti interessati? A quanto pare ci troviamo di fronte a un paradosso, visto che domanda e offerta di lavoro proprio non riescono a trovare un punto d’incontro. Il tasso di disoccupazione rimane altissimo, soprattutto dopo che è stato tolto il sussidio agli ex aventi diritto. Eppure, molti ristoratori continuano a lamentare una carenza di personale che proprio non riescono a colmare.

A far discutere è il caso di una ristoratrice che chiedeva qualifiche nemmeno troppo esclusive per il suo ristorante. Un minimo di conoscenza dei vini, qualche informazione su come cucinare e servire il pesce, e soprattutto la conoscenza dell’italiano. A quanto pare, la sua richiesta non ha trovato riscontro. La signora racconta di una telefonata ricevuta da un napoletano che si è lamentato per le troppe richieste fatte. Sembra dunque che trovare personale qualificato sia al momento impossibile nel capoluogo campano, e coloro che si propongono per lavorare, dopo che hanno perso il reddito di cittadinanza, non hanno alcuna voglia di sottostare alle sue richieste.

Reddito di cittadinanza, la tensione rimane alta a Napoli

Migliaia di ex percettori del reddito di cittadinanza, tasso di disoccupazione più elevato che in altre Regioni, e offerte di lavoro che rimangono inascoltate.

Il paradosso che si sta sfiorando a Napoli sta facendo discutere il paese intero. E ora rischia di gettare nuovamente in cattiva luce i milioni di napoletani che invece vivono civilmente nel rispetto delle regole, sia lavorative che civili. La ristoratrice intervistata dal recente servizio di La7 è in cerca di assunzioni per il suo locale. Precisa che offre uno stipendio di 1600 euro, ma che allo stesso tempo chiede determinate qualifiche in cambio. Del resto, per una somma del genere ha tutto il diritto di assumere personale qualificato e che sappia fare egregiamente il suo mestiere.

Non sembrano d’accordo con lei i napoletani che invece l’hanno contattata per avere informazioni sull’assunzione dopo che hanno perso il sussidio. Sono una ventina i napoletani che l’hanno contattata telefonicamente, ma solo tre di loro hanno poi dato appuntamento per un colloqui diretto di persona. Nessuno dei tre, però, si è mai realmente presentato, e la ristoratrice ironicamente afferma che è ancora in attesa del loro arrivo. Insomma, il paradosso del reddito di cittadinanza a Napoli continua ad aggiungere capitolo discutibili alla sua storia e per molti locali non rimane che affidarsi agli stranieri. La stessa ristoratrice ne elogia le caratteristiche e soprattutto quella volontà di imparare che, a quanto pare, sta mancando a molti suoi concittadini.

I punti chiave…

  • mentre le proteste iniziano a placarsi, gli ex percettori del RdC cercano lavoro, ma non mostrano buona volontà;
  • fa discutere il caso di una ristoratrice in cerca di personale, la quale racconta che nessun napoletano ha accettato le sue condizioni;
  • nonostante l’elevato tasso di disoccupazione, molti napoletani mostrano poco interesse verso i possibili lavori offerti.