Nonostante si tratti di una misura che dovrebbe anche scomparire dal prossimo anno, si continua spesso a parlare del reddito di cittadinanza e delle novità legate al sostegno per i percettori che lo prendono ancora adesso. Si parla sempre di più della nuova riforma che riguarda il Rdc e che dovfrebbe prendere forma proprio dal 2024. Intanto, però, per chi lo percepisce quest’anno non mancano delle novità interessanti. In particolare, per i percettori che non hanno ancora ricevuto il bonus da 150 euro a novembre 2022 o gennaio 2023 per alcuni ritardi, l’importo dovrebbe arrivare a febbraio.

Ma cerchiamo di capire meglio.

Reddito di cittadinanza e bonus di 150 euro, chi non l’ha ricevuto a novembre o gennaio, lo riceverà a febbraio

La circolare Inps n.127/2022 aveva comunicato che i percettori di reddito di cittadinanza avrebbero percepito anche il bonus di 150 euro riferito al decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144 direttamente nel mese di novembre. Per molti è stato effettivamente così e infatti hanno ricevuto l’indennità tra novembre e gennaio. Per alcuni, però, il bonus non è arrivato, per cui dovrebbero riceverlo a febbraio. Si trattava di una indennità che si poteva ricevere solo una volta. Quindi i percettori di rdc che l’hanno ricevuta già a novembre o gennaio non otterranno nuovamente il bonus.

Il buono di 150 euro non è però per tutti. Infatti sono esclusi i nuclei familiari beneficiari del Reddito di cittadinanza, che all’interno della famiglia abbiano almeno un componente percettori di assegni sociali, pensionistici e di invalidità. In questo caso, quindi, l’importo non è previsto. Per quanto riguarda la modalità di pagamento, invece, questo avviene in automatico da parte dell’INPS sulla Carta Rdc, senza bisogno di inviare alcuna domanda. Nella circolare viene anche chiarito che saranno effettuati controlli a campione per verificare che il beneficiari abbiano i requisiti per percepire il bonus.

Le ultime novità sulla riforma

Nel frattempo, la premier Meloni, di recente aveva dichiarato che alla fine dell’anno chi può lavorare dovrà lavorare. Lasciando intendere la volontà di cancellare il reddito di cittadinanza ma confermando l’intenzione di “dare assistenza nei confronti di chi oggettivamente non è in condizione di lavorare“. In sostanza, la questione cambierà per quelle persone che hanno tra 18 e 59 anni senza minori a carico, per cui si immagina un percorso per aiutare a inserirli nel mercato del lavoro.

Anche la ministra Calderone ha promesso che entro gennaio 2024, per i lavoratori fragili arriverà un nuovo strumento di tutela. Mentre per i lavoratori occupabili si sta lavorando ad un “nuovo assetto di gestione delle politiche attive”. Per adesso, però, non è ancora chiaro come sarà.