“I rifiuti mandano un doppio crudele messaggio: ci dicono che le cose vengono usate con economica brutalità, senza comprensione e sintonia, e che tutto ciò che non conserva l’abbagliante luccichio del nuovo di zecca è semplicemente da buttare: che terribile oracolo: l’usa e getta come canone fondamentale della nostra società!“, affermava Alexander Langer. In un’epoca all’insegna del consumismo come quella attuale siamo abituati a buttare le cose appena non ci sembrano essere essere più utili.

Ne sono un chiaro esempio vecchie scarpe, vestiti, ma anche giochi e così via.

Ma non solo, in seguito alla decisione del governo di stoppare l’erogazione del reddito di cittadinanza in molti sono tentati di buttare la relativa card. Un gesto che è meglio evitare, poiché in realtà tale strumento si rivelerà davvero molto utile anche nel corso dei prossimi mesi. Ecco per quale motivo.

Reddito di cittadinanza addio, non buttate la card: pagamenti fino a febbraio 2024

I mesi di luglio e agosto hanno segnato per molte famiglie la fine del reddito di cittadinanza. Nonostante ciò è bene che molti dei soggetti in questione non buttino la card. Innanzitutto è importante ricordare che i nuclei famigliari che vedono la presenza di minori continueranno a beneficiare del sussidio targato Movimento 5 Stelle fino a dicembre. Anche una volta giunto l’ultimo mese dell’anno, però, non dovranno buttare la card. Questo perché si vedranno erogare l’assegno unico fino a febbraio del 2024.

Tale discorso vale anche per i nuclei famigliari che hanno dovuto fare i conti con lo stop del reddito di cittadinanza dopo sette mensilità. Sempre fino al secondo mese del prossimo anno, infatti, sarà erogato sulla card del reddito di cittadinanza l’assegno unico a favore delle famiglie con figli maggiorenni a carico. Il tutto ovviamente a patto di essere in possesso dei requisiti richiesti.

Entrando nei dettagli, come spiegato dall’Inps con il messaggio numero 2896 del 7 agosto 2023, la questione della fruizione dell’assegno unico riguarda:

“i nuclei che includono figli maggiorenni, nella fascia di età compresa tra 18 e 21 anni, per i quali ai sensi della normativa in materia di AUU permangono i requisiti per poter continuare a beneficiare dell’assegno unico e universale anche dopo la sospensione del Rdc. Si tratta, in dettaglio, di nuclei che comprendono figli che si trovano nelle seguenti condizioni, accertate dall’INPS attraverso le dichiarazioni formulate a cura del titolare di RdC su modello “AU-COM”:

1) frequentano un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
2) svolgono un tirocinio ovvero esercitano un’attività lavorativa e possiedono un reddito complessivo non superiore a 8.000 euro;
3) sono registrati come disoccupati e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
4) svolgono il servizio civile universale”.

L’assegno unico, pertanto, continuerà ad essere pagato sulla card fino a febbraio 2024. Ma cosa deve fare chi ha diritto all’assegno unico e ha buttato la carta del RdC? Ebbene, in tal caso si consiglia di presentare una nuova domanda in modo tale da indicare la modalità di pagamento dell’Assegno unico che può essere effettuato, ad esempio, direttamente sul conto.