Ci siamo, il conto alla rovescia è ormai iniziato da tempo e tutti i percettori sanno che ormai hanno i mesi contati. Il reddito di cittadinanza verrà cancellato all’anno nuovo, ma ci sono alcuni che potranno continuare a riceverlo. Di chi si tratta? Quali saranno quindi i criteri per stabilire chi potrà usufruire dell’importante sostegno economico anche per tutto il 2024?

I pochi fortunati

È ormai stato delineato il nuovo quadro normativo in seguito al nuovo decreto Lavoro, ciò significa che l’esecutivo scalpita e non vede l’ora di passare finalmente ai fatti.

Attraverso tale norma subentreranno nuovi sussidi che prenderanno il posto del reddito di cittadinanza. C’è però chi ancora protesta e chiede a gran voce che tale assistenza non venga eliminata. A tal proposito, segnaliamo la petizione lanciata dalla sinistra per la Campania dove, in special modo nella città di Napoli, si registra il maggior numero di percettori. In questo caso si chiedeva un piano di emergenza immediata da parte dei comuni e della Regione, coordinata naturalmente dallo stato per arrivare a un nuovo decreto ad hoc addirittura per il mese di ottobre.

Svanito questo sogno della petizione, non rimane che affidarsi a quello che il decreto Lavoro ha effettivamente già stabilito, ossia la continuazione del reddito di cittadinanza per alcuni soggetti anche per il 2024. Ma chi si tratta? Chi sono questi pochi fortunati che potranno continuare a percepire il RDC? È presto detto: a beneficiarne saranno i nuclei familiari che annoverano al loro interno soggetti fragili, tra cui anziani over 60, minorenni e disabili. Insomma, tutti soggetti inoccupabili. Per queste categorie di beneficiari la nuova misura si chiamerà Assegno di Inclusione. Cambierà quindi essenzialmente solo la denominazione di tale sussidio, ma non la sostanza.

Redito di cittadinanza, chi lo avrà nel 2024?

Ci saranno ovviamente ulteriori paletti da soddisfare, i quali si sintetizzano essenzialmente sul valore ISEE del suddetto nucleo familiare.

Tale valore è identificato in 9360 euro. Ciò significa che chi no avrà superato tale soglia e sarà considerato inoccupabile (per i motivi sopra elencati, ossia superati i 60 anni o la presenza di condizioni invalidanti che non rendono abili al lavoro), per questo soggetti, dicevamo, il reddito di cittadinanza continuerà ad essere erogato, anche se si chiamerà con un nuovo nome, ossia assegno di inclusione. Fanno parte dei soggetti inoccupabili, le persone non attivabili al lavoro di età compresa tra i 18 ed i 59 anni. In questo modo, quindi, il decreto riesce a raggruppare un folto numero di persone, a patto che si dimostri effettivamente che il soggetto abbia una patologia o una condizione invalidante che non gli consente di avere un’occupazione professionale.

La durata del nuovo reddito di cittadinanza sarà di 18 mesi prorogabili per altri 12 mesi. Coloro che intendono farne richiesta dovranno presentare la domanda per richiedere l’Assegno di Inclusione e inoltre dovranno perfezionare l’iscrizione al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa e sottoscrivere il patto per l’attivazione sociale. Intanto, Banca Italia tira le prime somme basandosi su precise stime. Secondo tale analisi, la stretta comporterà una netta riduzione di percettori del reddito di cittadinanza nel 2024. Si parla di una riduzione che riguarderà il 40% delle famiglie italiane e due terzi di quelle straniere.

Riassumendo…

  • Il reddito di cittadinanza non sarà per tutti e cambia nome, arriva l’assegno di inclusione;
  • potranno richiederlo le famiglie con reddito sotto i 9360 euro e con persone inabili al lavoro;
  • secondo le stime, saranno circa il 40% in meno le famiglie che potranno usufruirne l’anno prossimo.