Arrivano ancora novità per quanto riguarda il reddito di cittadinanza. Si tratta diuna delle misure da sempre più discusse anche per il numero di truffe che spesso le cronache ci riportano. I beneficiari della misura, infatti, o chi è senza lavoro, dal prossimo anno rischia di rimanere senza sostegno. O almeno sono questi i timori. Il governo Meloni, infatti, già da quest’anno ha deciso di cambiare le carte in tavola. Non solo i requisiti sono più stringenti, ma le mensilità adesso sono diventate 7 per almeno 400mila famiglie, i cosiddetti occupabili, che da luglio rimarranno senza rdc.

Ma che cosa succederà nel 2024?

Reddito cittadinanza, nel 2024 una nuova forma di inclusione sociale

A dare una prima anticipazione è stato il ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, nel corso della presentazione del Rapporto sulla sussidiarietà 2021/2022, la quale ha specificato che in merito al superamento del Reddito di cittadinanza, nessuno sarà lasciato indietro e che si trova in “in condizione di oggettiva difficoltà sarà comunque sostenuto da una nuova misura di inclusione sociale”.
Insomma, quasi sicuramente non si chiamerà più reddito di cittadinanza e potrebbe cambiare molti aspetti ma il governo potrebbe fare dietrofront e portare avanti per il 2024, l’idea di un reddito minimo contro la povertà voluto dalla Ue. Anche se non è proprio così.

Reddito minimo nei piani della Ue

Tra le raccomandazioni del Consiglio Ue, infatti, spicca quella in cui si chiede a tutti gli Stati membri di adottare un reddito minimo adeguato per combattere la povertà e l’esclusione sociale. L’obiettivo sarebbe raggiungere questo scopo entro il 2030, rivedendo anche gli aiuto in base all’inflazione e adeguando il livello del reddito minimo.
Il reddito minimo pensato dalla Ue, ha lo scopo di combattere la povertà e perseguire alti livelli di occupazione, promuovendo un adeguato sostegno al reddito tramite un reddito minimo e altri strumenti.

Ma anche promuovere la parità di genere, la sicurezza del reddito e l’indipendenza economica dei giovani, delle donne e dei disabili.

Secondo Fratelli d’Italia:

“Reddito minimo e reddito di cittadinanza rispondono a due presupposti differenti: il primo è correlato a un’attività lavorativa; il secondo costituisce un sussidio”.

In ogni caso, almeno per adesso, l’ok dato dal ministro del lavoro alla Ue, in merito al reddito minimo, appare come un atto dovuto. Questo per non andare in contrasto con Bruxelles, anche perchè quelle europee sono per adesso delle raccomandazioni.  Il nuovo governo, quindi, non ha cambiato idea sull’abolizione del reddito di cittadinanza. Le parole del ministro durante la presentazione del Rapporto sulla sussidiarietà 2021/2022, fanno capire che il prossimo anno ci sarà una misura di inclusione sociale. Molto probabilmente prenderà forma nel corso del tempo. Nel frattempo, ricordiamo le date del pagamento del reddito di cittadinanza a febbraio.