Per le quotazioni delle materie prime energetiche continua l’instabilità. Con i prezzi sull’ottovolante tra la guerra in Ucraina, per la quale c’è purtroppo il rischio che non finisca presto. E l’altro rischio che è rappresentato dal possibile lockdown per il Covid a Pechino. Perché il Governo cinese, con l’aumento dei contagi e dei decessi, è tornato ad imporre severe restrizioni.

Le quotazioni delle materie prime energetiche e non sono scese sui mercati cinesi in queste ore. Dal petrolio al ferro, e passando per il rame e per l’acciaio.

E questo perché, con il lockdown per il Covid in Cina, nella Repubblica Popolare il ciclo produttivo potrebbe subire un pesante stop. Specie nelle aree di Shanghai, già in lockdown, ed ora anche di Pechino.

Quotazioni delle materie prime energetiche con prezzi sull’ottovolante tra la guerra in Ucraina ed il rischio di lockdown per il Covid a Pechino

Le quotazioni delle materie prime energetiche con i prezzi sull’ottovolante si spiegano anche con il fatto che in Cina le restrizioni imposte per il Covid-19 non sono paragonabili a quelle applicate in Europa. Basti pensare che nei giorni scorsi la commissione nazionale di Sanità cinese ha riferito di 18.092 casi totali nel Paese.

Sufficienti per decidere, dal 5 aprile scorso, il confinamento di oltre 25 milioni di persone. Per le quotazioni delle materie prime energetiche, invece, lo scenario cambia se si considera l’andamento a partire dagli ultimi giorni dello scorso mese di febbraio del 2022. Ovverosia, dall’inizio della guerra in Ucraina. Ed anche rispetto al periodo pre-Covid.

Prezzi gas, energia elettrica e frumento in forte aumento rispetto al periodo pre-Covid

Secondo Assolombarda, infatti, i prezzi del gas e dell’energia elettrica sono aumentati a tre cifre rispetto al periodo pre-Covid. Così come, tra le materie prime non energetiche, il prezzo del frumento rispetto al periodo pre-Covid è aumentato del 98%.