Oggi è in programma un incontro tra il governo e le parti sociali con al centro il tema delle pensioni. I sindacati sono sul piede di guerra. Recriminano all’esecutivo Meloni di aver tirato il tavolo di confronto troppo per le lunghe, rendendo impossibile ad oggi la definizione di una riforma che cancelli la riforma Fornero.

Ad essere arrabbiati sono anche i lavoratori che a breve andranno in pensione. Per loro nessuna novità significativa, se non l’illusione che con l’insediamento di un governo di Centrodestra a Palazzo Chigi sarebbe cambiato qualcosa.

Nel faccia a faccia di oggi si tornerà a parlare di quote, a partire da quota 41 e quota 103. Ecco lo scenario allo stato attuale delle cose.

Riforma pensioni: Quota 41 non si farà

Dallo scorso aprile Quota 41 è stata eliminata dal Def. Ciò non significa che il governo ci abbia rinunciato per un prossimo futuro, di sicuro però la tanto attesa cancellazione della riforma Fornero al grido di Quota 41 per tutti non avverrà quest’anno.

Mancano infatti le coperture finanziarie. Alcuni mesi fa l’Inps aveva stimato una spesa iniziale di oltre 4 miliardi di euro per il primo anno, cifra destinata a salire fino a 75 miliardi in dieci anni.

Tradotto: Quota 41 non si farà quest’anno, di conseguenza se ne tornerà a parlare soltanto dal 2024 per il 2025. Quale sarà invece il destino di Quota 103?

Quota 103 verso la riconferma anche per il 2024

Mettiamo per un momento da parte quindi Quota 41 e concentriamoci invece su Quota 103. Al momento la misura di pensione anticipata a 62 anni di età con 41 anni di contributi è confermata fino alla fine di quest’anno.

Vista la sua maggiore sostenibilità rispetto a Quota 41 per tutti e le poche risorse a disposizione quest’anno, è sempre più probabile che il governo scelga di riconfermare Quota 103 anche per il prossimo anno. Si tratta di una prospettiva realistica, che potrebbe vedere il semaforo verde già nel corso delle prossime settimane.

Quota 103 in scadenza ma per le alternative mancano i soldi

Questo non significa però che sia la soluzione migliore per un governo che si era presentato in campagna elettorale con ben altre promesse. Soprattutto non lo sarà per la Lega, che aveva sposato in toto Quota 41 per tutti. In sostanza, oggi si dovrebbe aprire un tavolo molto importante per le pensioni. Quota 103 è in scadenza alla fine di quest’anno ma ci sono buone possibilità che sarà prorogata per tutto l’anno, mentre sembra sempre più lontana – almeno per adesso- l’ipotesi di Quota 41.

Nel frattempo ha detto la sua anche il  segretario generale della Cgil, Maurizio Landini:

“Bisogna fare una riforma seria delle pensioni. Lavorare su Opzione donna, flessibilità in uscita, pensione di garanzia per i giovani, lavori gravosi. Bisogna che i tavoli con il governo funzionino”.

Riassumendo

– Oggi nuovo tavolo di confronto sul tema delle pensioni tra il governo e i sindacati italiani.
– Il confronto verterà sulla riforma delle pensioni, con le sigle sindacali sul piede di guerra di fronte all’immobilismo del governo.
– Quota 41 per tutti è un’ipotesi ormai tramontata. Non ci sono i fondi necessari per una sua adozione dal 2024.
– Quota 103 è in scadenza alla fine di quest’anno, ma con ogni probabilità sarà prorogata per tutto il 2024.
– Una soluzione non positiva per la Lega, che da tempo spinge per il varo di Quota 41 per tutti.