La Cgia di Mestre, tramite le dichiarazioni del segretario Roberto Mason, ha denunciato per l’ennesima volta il disastro causato dalle baby pensioni, che Quota 100 ha finito poi per ampliare. Il riferimento è alla situazione attuale, con la spesa pensionistica che in Italia nel 2020 ha raggiunto picchi mai visti prima. A questo proposito, Mason ha spiegato che le cause principali siano da imputare da un lato alla contrazione del PIL e dall’altro dalla riforma pensioni targata Movimento 5 Stelle-Lega Nord.
Roberto Mason (Cgia) si scaglia contro le baby pensioni e Quota 100
Alla luce della drammatica situazione affrontata dal Paese, con numerose imprese costrette a chiudere e l’incertezza sul futuro lavorativo per milioni di persone, il segretario della Cgia di Mestre spara a zero sulla nuova pensione anticipata e sulle baby pensioni.
Proseguendo nel suo intervento, ha poi sottolineato come i giovani di oggi debbano coprire con il loro contributo gli assegni pensionistici versati alle vecchie generazioni che hanno goduto del sistema retributivo. Tutto questo nonostante la loro pensione sarà nettamente inferiore rispetto in termini economici, basandosi esclusivamente sul metodo contributivo.
Queste le parole esatte pronunciate dal segretario della nota associazione
All’inizio degli anni Novanta abbiamo scambiato il benessere raggiunto in diritto acquisito, scaricando – prosegue Mason – i costi sulle nuove generazioni. Oggi i giovani spesso lavorano con contratti a termine, percependo – prosegue nella sua analisi – buste paga molto leggere. Nonostante ciò – e conclude – sono chiamati a dare il loro contributo per coprire gli assegni generosi versati alle vecchie generazioni andate in pensione con il retributivo.
Vedi anche: Pensioni, il ricalcolo per il 2021: ecco il mini-conguaglio con importi e cifre, news INPS