La quarta ondata ha investito tutta l’Europa e anche l’Italia, nonostante nel nostro paese la situazione sembra ancora sotto controllo. Nonostante tutto, secondo l’ultimo report ISS, il quadro generale sta peggiorando e un ruolo ce l’ha anche l’abbassamento della protezione del vaccino dopo 6 mesi dalla seconda dose.

Quarta ondata Covid, le zone d’Italia più a rischio

Per quanto riguarda l’Italia, ancora nessuna regione è passata in zona gialla ma il passo sembra breve. Sono almeno 11 le regioni dove il rischio è alto, in primis il Friuli-Venezia Giulia, quella maggiormente a rischio, seguita dalla provincia di Bolzano e il Veneto.

Queste regioni, insieme a Marche e Lazio, sono quelle dove i parametri risultano peggiori, per cui i prossimi giorni saranno fondamentali per capire. Non va meglio in Europa, che sta vivendo appieno la quarta ondata.

Quarta ondata in Europa, le restrizioni nei paesi

In Austria e Olanda è scattato il lockdown per non vaccinati, allarme rosso anche in Germania e Belgio. Il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) ha parlato di una situazione molto seria in questi paesi: Belgio, Polonia, Paesi Bassi, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Grecia, Ungheria e Slovenia mentre in Germania, Austria, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Romania e Slovacchia la situazione è preoccupante.

In Francia la situazione è ancora sotto controllo anche aumentano i contagi e si è deciso per l’obbligo della terza dose per over 65. In Germania, si contano 400 contagi per milione di abitanti, anche in questo caso nuove restrizioni sembrano in arrivo. In Austria è già scattato il lockdown per non vaccinati mentre in Olanda è scattato un lockdown parziale dal 13 novembre. Situazione critica anche in Belgio, dove in una settimana i contagi sono impennati del 42%, Russia, Repubblica Ceca e Gran Bretagna, dove si sta puntando alla terza dose.

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