Stanno per cambiare (o almeno sembra questa la strada futura) le regole per i positivi al covid-19, che ad oggi prevedono 7 giorni di isolamento e un tampone negativo prima di uscire da casa. Con il boom dei contagi a causa della variante Omicron 5, dove spesso chi si ammala presenta sintomi lievi o è asintomatico, senza contare tutti quelli che fanno il tampone a casa e poi non si autodenunciano proprio per evitare l’isolamento, le Regioni stanno riflettendo se sia davvero il caso di mettere in atto una quarantena light di 5 giorni nel caso in cui i sintomi siano spariti da almeno 48 ore e con un tampone negativo.

Quarantena covid diventa light, ecco come cambia l’isolamento

Con Omicron 5, infatti, l’incubazione è più breve e anche la durata dei sintomi, quindi chi ha sintomi lievi che spariscono dopo pochi giorni, non deve attendere più 7 giorni per fare il tampone ma può provare anche prima, a patto che i sintomi siano spariti da almeno 48 ore.
Negli altri paesi europei, la regola è più o meno la stessa, anche perché anche l’Italia si vorrebbe adeguare. Secondo l’assessore del Lazio Alessio D’Amato, si potrebbe anche chiedere l’abolizione del test e nel caso in cui il soggetto non presenti sintomi uscire indossando la mascherina Ffp2. Per i casi in cui la positività è lunga, invece, si punterebbe ad un isolamento di massimo 10-15 giorni.

In arrivo la circolare

Da quanto si apprende, la circolare per regolare la quarantena light sarebbe già pronta ma il ministro Speranza aveva atteso per capire la reale portata della quinta ondata covid. Con il trend in discesa, come già si è notato dalla scorsa settimana, è molto probabile che il ministro firmi la circolare come scrive Il Sole 24 ore. D’altronde, anche il presidente dell’Ordine dei medici Filippo Anelli ha fatto notare che:

«Quello che vediamo è che in alcune persone la variante Omicron che circola non dà sintomatologia o dà una sintomatologia molto scarsa, e il paziente si negativizza anche in quinta giornata»

Nelle prossime settimane dovrebbero anche arrivare indicazioni per la riapertura delle scuole a settembre, non solo in merito all’incognita mascherina ma anche per l’adozione di sistemi di aerazione nelle scuole.