Il 25 settembre l’Italia andrà al voto per eleggere il nuovo Parlamento, dopo lo scioglimento delle Camere da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella come conclusione naturale della crisi di governo avviata dalle dimissioni del premier Mario Draghi. Nonostante le elezioni anticipate non siano mai una buona notizia, gli attuali parlamentari non hanno di che lamentarsi, visto che godranno del diritto di ricevere la pensione a 65 anni per il loro primo mandato della durata di 4 anni, 6 mesi e un giorno.

La pensione dei parlamentari al loro primo mandato dopo 4 anni, 6 mesi e un giorno con le elezioni anticipate

I parlamentari al loro primo mandato, grazie ai 4 anni, 6 mesi e un giorno in cui sono rimasti in carica, hanno maturato il diritto a ricevere un assegno previdenziale a partire dai 65 anni. A quanto ammonta la pensione? Il calcolo va effettuato tenendo conto dei contributi versati in questi anni dai parlamentari, e cioè circa 50.000 euro, che corrispondono a un assegno previdenziale da 200 euro lordi al mese.

Per quanto riguarda l’anno di entrata in pensione, non è detto che resti l’età di 65 anni. Infatti, la legge prevede che per ogni anno in più di carica come senatore e deputato rispetto ai primi cinque anni, il requisito anagrafico si abbassi di 12 mesi, con una data limite fissata a 60 anni.

Oltre alla pensione c’è di più

In aggiunta alla pensione da 200 euro lordi al mese maturata in 4 anni, 6 mesi e un giorno del primo mandati, i parlamentari della legislatura che volge al termine maturano un assegno di fine mandato, quello che si potrebbe definire come Trattamento di fine rapporto (Tfr). Da una parte, i deputati riceveranno un assegno di 37.566 euro lordi, mentre i senatori percepiranno 37.386 euro. Il calcolo viene effettuato sulla base dell’80% dell’importo mensile lordo per ogni anno di mandato. Mica noccioline.