Per mesi e mesi le famiglie hanno sopportato i rincari delle bollette, pagando anche cifre davvero spropositate, c’è chi si è visto arrivare fatture da 500 euro per il gas ma anche di più. E con l’inflazione e i rincari generali non sono certo cifre facilmente gestibili. Qualcosa, però, ora si è mosso. Lo scorso 28 marzo il Consiglio dei Ministri ha approvato, infatti, il decreto sui nuovi bonus bollette. Il ministro dell’Economia e delle Finanze lo ha comunicato tramite una nota, spiegando che finalmente sono arrivate le misure a sostegno delle famiglie per affrontare il caro bollette che da mesi attanaglia le famiglie italiane per un ammontare pari a 4,9 miliardi di euro.


Nella nota si è anche specificato che le misure in oggetto sono state pensate su base trimestrale, considerando sia l’andamento dei prezzi dell’energia sia l’obiettivo di favorire il risparmio energetico. Ma quali sono le misure in oggetto? Quanto costerà il gas da giugno a ottobre?

Bonus gas, che cosa cambia con le nuove misure per comportamenti virtuosi

Si parte proprio dal bonus gas, per cui nel trimestre che va dal 1 aprile al 30 giugno si confermano la riduzione dell’Iva al 5% e anche l’azzeramento degli oneri di sistema. Risulta anche bloccata l’aliquota Iva al 5%, relativamente al teleriscaldamento e per il gas metano. In più il governo ha preso anche un’altra decisione importante. Ossia confermare il contributo introdotto per i consumatori fino a 5mila metri cubi ad aprile con una riduzione del 35%.
Tra i punti più importanti spicca sicuramente quello relativo al bonus sociale dedicato a tutte quelle famiglie che non superano 15mila euro di Isee. Quindi potranno quindi accedere allo sconto, visto che il governo ha deciso di prorogarlo.

Risparmiare gas e puntare ai comportamenti virtuosi è uno dei progetti del governo. Che di fatto ha pensato a un incentivo al risparmio energetico, senza limiti di reddito.

Di fatto dal 1 ottobre al 31 dicembre 2023, tutti i cittadini avranno una sorta di contributo a compensazione per le spese del riscaldamento. Sarà l’Arera che avrà il compito di definire le modalità. Sarà poi curioso vedere quante famiglie metteranno in pratica comportamenti virtuosi.

Contributo straordinario come credito d’imposta per le imprese

Alcune novità riguardano anche le imprese, in particolare quelle agricole. Per il secondo trimestre del 2023, infatti, è previsto anche un contributo straordinario come credito d’imposta per le imprese per acquistare energia elettrica. Le imprese possono usufruirne fino al 30 giugno di crediti di imposta al 20% e al 10%, ma solo nel caso in cui nel primo trimestre di quest’anno abbiano registrato un incremento del prezzo delle bollette di luce e gas superiore al 30% rispetto al primo trimestre del 2019.

Il decreto, infine, garantisce anche un regime migliore per le imprese agricole che producono energia fotovoltaica. Il regime previsto, in particolare, prevede una tassazione basata sul minor valore tra il prezzo medio di cessione dell’energia elettrica e i 120 euro per megawattora. Tutte queste novità riusciranno ad alleggerire il carico per le famiglie?