Vi siete mai chiesti cosa significa qualità della vita e perché se ne parla così tanto? L’argomento è tornato sotto i riflettori grazie al report annuale de Il Sole 24 Ore. Al centro di esso ci sono tre fasce di età: i bambini, i giovani e gli anziani over 65 e ognuno di questi tre indici generazionali è stato calcolato in base a dodici parametri statistici forniti da fonti certificate.

Per qualità della vita si intende il livello di benessere (in relazione al contesto socioculturale e ambientale in cui si vive) che tutti vorrebbero.

Purtroppo, però, anche quest’anno si nota una spaccatura marcata tra il Nord e il Sud.

Nelle regioni settentrionali, infatti, il sistema sanitario è migliore (ci sono liste di attese più basse) così come il trasporto pubblico. Inoltre ci sono molte più opportunità di lavoro e il tasso di disoccupazione è più basso. Questi sono tutti elementi che influiscono sulla qualità della vita.

Ma vediamo cosa comunica il report de Il Sole 24 ore.

Giovani

Per la categoria giovani, dai 18 ai 35 anni, le città dove la qualità della vita è migliore sono Ravenna con 684,8 punti, Forlì-Cesena con 638,5 punti, Ferrara con 625,5 punti, Piacenza con 611,0 e Grosseto con 609,8 punti.

Nelle ultime cinque posizioni, ci sono al 103esimo posto Catanzaro con 377,7 punti, Roma con 372,2 punti, Napoli con 358,5 punti, Sud Sardegna con 357 punti e al centosettesimo posto Taranto con 320 punti.

Gli indicatori presi in esame per stilare la classifica sono stati: i giovani residenti, il quoziente di nuzialità, l’età media del parto, il canone di locazione e il numero di laureati. Inoltre la disoccupazione giovanile, la soddisfazione per il proprio lavoro, il numero dei neet (giovani che non lavorano e non studiano) e i bar e le discoteche. Infine le aree sportive e gli amministratori comunali under 40.

Anziani

Dall’indagine de Il Sole 24 Ore, le città che offrono la migliore qualità della vita per gli anziani over 65 sono Trento, Bolzano, Fermo, Trieste e Sondrio.

Le ultime posizioni, dalla 103 alla 107, sono rispettivamente di Reggio Calabria, Messina, Massa Carrara, Pistoia e Lucca.

A differenza di quelli per i giovani, i parametri considerati sono diversi, esattamente: gli infermieri non pediatrici, la speranza di vita sopra i 65 anni, le persone sole anziane e l’assistenza domiciliare. E ancora, il trasporto anziani e disabili, il consumo di farmaci per malattie croniche, i posti letto nelle Rsa, i geriatri, le biblioteche e gli orti urbani. Infine gli esposti per inquinamento acustico.

Bambini

L’ultimo indice generazionale preso in considerazione per monitorare la qualità della vita è quello relativo ai bambini dai 0 ai 10 anni. Ebbene, le città migliori in cui si vive sono Ravenna, Forlì-Cesena, Ferrara, Piacenza e Grosseto mentre le peggiori Catanzaro, Roma, Napoli, Sud Sardegna e Taranto.

In questo caso i parametri presi in considerazione sono: lo spazio abitativo, il numero dei pediatri, gli asili nido, la spesa per servizi/interventi sociali e la competenza numerica/alfabetica non adeguata. In più gli edifici scolastici con la palestra in percentuale, la retta della mensa (scuola), i giardini (scuola), il verde attrezzato, l’indice sport e i delitti denunciati a danno dei minori.

Qualità della vita 2023 Italia: ecco le città dove si vive meglio

Come spiegato, le città dove si vive meglio sono divise in base ai tre indici generazionali. I bambini dai 0 ai 10 anni vivono meglio a Ravenna e peggio a Taranto: il punteggio è di 648,8 contro i 320,6 punti. I giovani vivono meglio a Trento e peggio a Lucca: 705,3 punti contro i 301,4 punti. Gli over 65 vivono meglio a Trento (705,3 punti) e peggio a Lucca (301,4 punti).

Riassumendo….

1. La qualità della vita è il livello di benessere dei cittadini in relazione al contesto ambientale/socioculturale
2.

Il report è diviso in base a tre indici generazionali: bambini, giovani e anziani
3. I bambini vivono meglio a Ravenna, i giovani a Trento e gli anziani a Trento.

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