Nella giornata di ieri Ursula von der Leyen ha presentato il nuovo pacchetto di sanzioni Ue, il sesto contro il regime di Putin. Stavolta, però, non è stata trovata un’intesa tra i membri dell’Unione. Ad esempio l’Ungheria ha annunciato il veto sull’embargo al petrolio. Il portavoce del governo di Budapest, infatti, ha definito la proposta di Bruxelles inaccettabile e quando una giornalista della BBC gli ha chiesto se il suo paese eserciterà il diritto di veto ha risposto SI prontamente.
Ammende alla Russia
In merito al sesto pacchetto di sanzioni Ue alla Russia ieri al Consiglio Ue non c’è stata intesa soprattutto sull’embargo del petrolio dal 2023. Come detto Zoltan Kovacs, portavoce del governo ungherese, ha definito la proposta inaccettabile anche perché la Ue sa bene che se l’Ungheria accettasse la sua economia avrebbe serie ripercussioni. La decisione dell’Ungheria arriva nonostante fosse prevista per tale paese un’esenzione dall’embargo per tutto il prossimo anno così come per la Slovacchia che è molto dipendente dal petrolio russo. L’esenzione sarebbe arrivata anche per la Bulgaria a cui la Russia ha bloccatole forniture di gas perché non ha pagato in rubli.
Ecco quali sono le multe Ue alla Russia: il sesto pacchetto di sanzioni Ue
La von Der Leyen ieri ha presentato il sesto pacchetto di sanzioni Ue il cui punto principale è stato l’embargo al petrolio russo. Non si è parlato invece del gas da cui dipendono paesi come l’Italia e la Russia. Tra le misure del sesto pacchetto di sanzioni Ue c’è anche l’esclusione dalla piattaforma di messaggistica istantanea Swift di Sberbank.
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