Da oggi, mercoledì 11 maggio, è previsto un primo stop al gas russo verso l’Europa e le Intelligenze temono anche una guerra nucleare da parte di Putin. Il gestore del sistema di trasporto del gas di Kiev ha annunciato che il transito attraverso il punto di ingresso di Sokhranivka si è dovuto fermare a causa dell’occupazione delle forze russe. Secondo quanto riporta una nota di Bloomberg: “È ancora possibile per il gas essere reindirizzato alla stazione di compressione di Sudzha permettendo ai contratti europei di essere rispettati”.

Primo stop al gas russo verso l’Europa, ecco che cosa è successo

La notizia ha fatto chiudere in rialzo la borsa e il prezzo del gas e rischia anche di accendere il dibattito sul sesto pacchetto di sanzioni.

L’annuncio del gestore ha provocato un vero e proprio caos. A Londra il prezzo è salito a 142,55 penny al Mmbtu segnando un aumento del 10,75%, mentre ad Amsterdam, martedì 10 maggio le quotazioni hanno concluso a 98,80 euro al Mwh. Attualmente sono due le ipotesi in campo, una è quella che vede i paesi Ue condividere parte del loro greggio con Budapest mentre la seconda fa riferimento all’erogazione di fondi per Budapest nell’ambito del piano RePowerEu.

Putin potrebbe usare l’atomica se temesse una sconfitta, rischio guerra nucleare

Nel frattempo, le Intelligence americane hanno parlato di una guerra ancora lunga e del pericolo che Vladimir Putin potrebbe considerare una potenziale sconfitta in Ucraina come una minaccia per il suo regime. Ecco il motivo per cui potrebbe fare ricorso all’uso di armi nucleari.

Gli analisti prevedono una guerra lunga e il timore di un uso di armi nucleari da parte di Putin, nel caso in cui dovesse temere la sconfitta, non è da escludere.
L’allarme lanciato dall’Intelligence fa riferimento anche ad almeno 3.500 missili che potrebbero essere lanciati mentre le trattative diplomatiche sono ferme.

La Russia avrebbe pronti 1.588 missili, e fino a 2.000 armi nucleari tattiche.