Basta ascoltare i discorsi dei conoscenti per sentire sempre la solita tiritera sui rincari. Tutto è diventato costoso, troppo. Al supermercato i prezzi sono aumentati e ormai lo sappiamo tutti bene, per non parlare delle bollette, la benzina e molto altro. Tanti prodotti, che prima acquistavamo quotidianamente, adesso hanno un prezzo folle e, non di rado, bisogna orma rinunciare a qualcosa per arrivare a fine mese.

Secondo le associazioni dei consumatori, le persone sono costrette a ricorrere a prodotti meno cari, rinunciando alla qualità ed è aumentata anche la clientela nei discount.

Tra i prodotti alimentari che hanno subito rincari non indifferenti c’è anche il latte. Dopo il pane, che rischia di arrivare a 6 euro al chilo, anche il prezzo del latte va verso una salita e le stalle rischiano di chiudere. A pesare su questa situazione sono la crisi energetica ma anche la speculazione.

Prezzo del latte sempre più caro per colpa della speculazione, si arriverà anche a 2 euro al litro

Insomma, per i produttori la situazione è grave ma anche per i consumatori che si trovano a dover pagare il latte molto di più. Secondo il Codacons, infatti, il prezzo del latte è diventato più caro del 19% rispetto ad un anno fa. Questo significa che se un litro di latte 12 mesi fa costava 1 euro, adesso il prezzo medio è di 1,20 euro. In realtà il prezzo ha raggiunto 1,75/1,80 euro al litro tanto che Granarolo e Lactalis, hanno annunciato che entro fine anno arriverà a costare più di 2 euro al litro. A quel punto sarà difficile per gli italiani continuare a consumare la stessa quantità di latte. L’associazione ha quindi presentato un esposto alla procura della Repubblica denunciando delle speculazioni in un contesto in cui le famiglie sono sempre più povere. La speculazione danneggia sia i consumatori che gli allevatori.

Secondo il presidente di Assolatte, Paolo Zanetti, anche le aziende stanno affrontando un periodo difficile:

“i trasformatori “stanno facendo i conti con gli aumenti di tutti gli altri fattori di produzione: i costi energetici sono altissimi, il prezzo di cartoni, plastiche e imballaggi”

La situazione, poi, sembra grave perché gli aumenti sono superiori a quelli certificati dal tasso di inflazione.

Ormai per la spesa alimentare si spende molto di più

Il rischio, insomma, è che molte stalle potrebbero chiudere, le aziende stanno lavorando in perdita e anche le bollette sono davvero troppo care. Il settore del latte come anticipato, è solo dei tanti affossati dall’inflazione e dal caro vita. Basta andare al supermercato per notare prezzi decisamente alti anche per pasta, carne, verdure etc.

Alla cassa, ormai, il conto finale è sempre più alto. Le famiglie spendono almeno il 10%-20% in più per ogni spesa rispetto a meno di un anno fa. Questo vuol dire, prendendo come esempio, una spesa di 60 euro a settimana, spenderne adesso più di 70. Mensilmente si parla di almeno 50-60 euro in più. E restiamo bassi. Considerando la benzina, le bollette e altre spese le famiglie si ritrovano a pagare almeno 200-300 euro in più rispetto a prima. Mica poco.