La notizia è di quelle che di certo non fanno sorridere. I paesi Opec, infatti, hanno deciso per un nuovo taglio alla produzione di petrolio durante la riunione dell’organizzazione dei paesi esportatori e questo significa un aumento del costo del petrolio e dei derivati. Anche alcune settimane fa la notizia di un possibile aumento del greggio aveva fatto il giro del mondo e causato un certo timore per i prezzi di benzina e diesel. Che cosa succederà stavolta?
L’Opec, può infatti decidere se aumentare o calare la produzione di petrolio in alcune fasi, fissando anche un tetto alla produzione giornaliera.

Domenica 4 giugno, gli stati membri si sono riuniti per definire un tetto alla produzione, deliberando un limite di 40,46 milioni di barili al giorno per il 2024.

Prezzi benzina e diesel di nuovo in salita prossimamente?

Non cambierà nulla, invece, per la produzione del 2023. Lo scopo è chiaro: fissare un prezzo del petrolio e garantire una maggiore stabilità. Considerando che adesso il prezzo oscilla intorno ai 75 dollari a barile. Per il 2023, insomma, non è prevista nessuna riduzione della produzione ma alcuni membri come l’Arabia Sauduta, potrebbero dare vita ugualmente ad una riduzione da questa estate.
Il calo della produzione ha un chiaro effetto anche sui prezzi di benzina e diesel. Con il taglio della produzione di petrolio, infatti, anche l’offerta si riduce. Di conseguenza aumenta il prezzo del petrolio che ha conseguenze chiare anche sui prezzi del carburante e dell’energia. Insomma, non si può escludere una nuova ondata di aumenti. Il taglio alla produzione dovrebbe avvenire dal 2024 ma l’Arabia Saudita- come anticipato- vuole già tagliare un milione di barili al giorno da luglio e questo potrebbe già avere effetti sui prezzi di benzina e diesel nel medio periodo.

Rilevazione di Staffetta Quotidiana

Nell’ultimo fine settimana, i prezzi del carburante sono scesi ma non è chiaro se da luglio, invece, ci saranno nuovi aumenti della verde e del gasolio.

Guardando alla rilevazione di Staffetta Quotidiana, IP ha ridotto di due centesimi il prezzo al litro di benzina e di un centesimo per il diesel. Per Tamoil, invece, si registrano ribassi di un centesimo al litro sulla benzina.

Per quanto riguarda le medie comunicate dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, la benzina al self service costa 1,824 euro/litro, il diesel 1,664 euro/litro. Per il servito, invece, la benzina costa mediamente 1,961 euro/litro. Per il diesel si va sui 1,804 euro/litro, il Gpl servito lo troviamo a 0,741 euro/litro e il metano servito a 1,500 euro/kg. In autostrada, come sempre, i prezzi sono più alti. La benzina self service costa 1,897 euro/litro (servito 2,149), il gasolio self service 1,749 euro/litro e servito 2,014, Gpl 0,854 euro/litro, metano 1,587 euro/kg, Gnl 1,348 euro/kg.

Prezzi petrolio in aumento: si rischia un nuovo salasso per benzina e diesel

Rispetto alle settimane precedenti, quindi, il calo sembra assodato. La notizia del taglio alla produzione del petrolio potrebbe cambiare le carte in tavola. Quindi nelle prossime settimane o da luglio, il carburante potrebbe costare nuovamente di più. La speranza è di non arrivare al 2 euro al litro proprio nel periodo delle partenze degli italiani per le vacanze estive. Un nuovo aumento del carburante tra luglio e agosto vorrebbe dire nuove spese per gli italiani, che oltre ai rincari già presenti dovrebbero farsi carico anche di un nuovo aumento.

Riassumendo

  • L’Opec ha annunciato un taglio della produzione di petrolio per il 2024
  • L’Arabia Saudita, però, potrebbe tagliare già la produzione da luglio e questo potrebbe voler dire un aumento dei prezzi di benzina e diesel
  • Con il taglio della produzione di petrolio,l’offerta si riduce e di conseguenza aumenta il prezzo che ha conseguenze sui prezzi del carburante
  • I prezzi del carburante sono stabili, anzi nell’ultima settimana si è registrata una leggera flessione
  • Non si sa, però, se nelle prossime settimane ci sarà una nuova ondata di rincari.