Il prezzo della pasta è sempre più alto e come tanti altri prodotti che si acquistano al supermercato c’è un certo timore di rialzi ancora più sostenuti. La pasta, in particolare, è uno dei prodotti più amati e insostituibili per gli italiani, ecco perché l’aumento che ha subito negli ultimi mesi è davvero folle e scontenta tutti. Ora potrebbe arrivare persino lo sciopero. O almeno un’azione di protesta intrapresa da Assoutenti proprio a causa dell’aumento dei prezzi della pasta e dopo che non sono arrivati interventi di rilievo per fare qualcosa contro i rincari.

Pasta, arriva sciopero: ossia non acquistarla durante la giornata del 22 giugno

Di recente, Assoutenti ha realizzato un’indagine sui prezzi della pasta, sottolineando che il prezzo medio a marzo era di 2,13 euro al chilogrammo. Ancona è la città con i prezzi più alti della pasta. Dove un pacco da un chilo può arrivare a costare 2,44 euro. Cosenza, invece, è la città più economica. Siena, invece, è la città dove si sono registrati più aumenti per il prezzo della pasta. In particolare, da 1,37 euro dello scorso anno, ora il prezzo è arrivato a più di 2 euro.
La pasta, insomma, costa sempre di più e solo in 12 province italiane i prezzi sono meno cari di 2 euro al chilo. Il prezzo medio, ormai, si attesta intorno a 2,13 euro al kg, con un aumento medio del +25,3% rispetto al 2022.

Considerando che la pasta è un alimento molto quotato e di uso comune, Assoutenti ha pensato ad un’ iniziativa, che prenderà il via il 22 giugno. Si tratta di uno sciopero della pasta ossia non acquistarla dal 22 giugno al 30 giugno. Il presidente di AssoUtenti Furio Truzzi, come riporta Euronews, ha dichiarato:

“Lo sciopero è per vedere se tenere la pasta sugli scaffali farà scendere i prezzi, nella grande tradizione del boicottaggio delle merci. Il prezzo della pasta è assolutamente sproporzionato rispetto ai costi di produzione”.

Insomma, si tratta di un gesto forte, non acquistare la pasta per un’intera settimana e lasciarla sugli scaffali. Capire se in questo modo i prezzi si abbasseranno oppure no. Anche perché sono prezzi del tutto spropositati. Alcuni mesi fa, Riccardo Felicetti, allora presidente dei pastai di Unione Italiana Food, aveva dichiarato che i prezzi della pasta li fa il “mercato globale con meccanismi e quotazioni internazionali.”

Prezzi della pasta in aumento: arriva lo sciopero dal 22 giugno, di che cosa si tratta

I primi di giugno, Coldiretti aveva organizzato un blitz al porto di Bari, dove era arrivata una nave da Vancouver considerando che l’importazione dal Canada è cresciuta di 9 volte nel 2023 ma sugli scaffali la pasta costa sempre di più.
Il governo, intanto, ha sottolineato che potenzierà il montaggio dei prezzi dei generi alimentari ma la pasta rimane uno dei prodotti più cari in assoluto.
Non va meglio per altri prodotti come zucchero, riso, olio di oliva e patate. Ormai le famiglie spendono centinaia di euro in più al mese. Per una famiglia di 4 persone la spesa media è aumentata di 915 euro in più all’anno, proprio per questo motivo in molti hanno ridotto la spesa nei negozi e cercano di puntare di più ai discount anche se gli aumenti si sono fatti sentire anche lì.

Riassumendo

  • La pasta è sempre più cara, ormai il prezzo medio al chilo supera i 2 euro
  • Ecco perché Assoutenti ha organizzato uno sciopero della pasta dalla giornata del 22 giugno e fino al 30 giugno.
  • In pratica non si dovrebbe acquistare la pasta e lasciarla negli scaffali in segno di protesta
  • Intanto, per una famiglia di 4 persone la spesa media è aumentata di 915 euro
  • Le famiglie cercano di ridurre gli acquisti per spendere meno.