Si continua a dibattere sul tema dei prezzi delle case. Le rate dei mutui a tasso variabile aumentano ma anche i prezzi al metro quadro degli immobili risultano più alti. È per questo che per chi vuole comprare casa, sta diventando difficile portare avanti questo progetto. Nel 2022 i prezzi delle case hanno subito un aumento generalizzato, che sta proseguendo anche nel 2023. I rialzi non riguardano solo le grandi città, ma anche centri minori, a volte inaspettati. A dirlo è un report previsionale di Maiora Solutions, che ha esaminato 6mila annunci di vendita delle 30 maggiori città italiane nel periodo che va da gennaio a dicembre 2022.

Il report ha esaminato non solo i dati relativi alle vendite, ma anche quelli degli affitti.

Quanto costano adesso le case

L’indagine ha considerato le tendenze sui prezzi immobiliari da gennaio a dicembre 2022, cercando di tenere conto anche della collocazione dell’immobile, il numero di abitanti della città e le dimensioni delle città stesse.
Guardando a 600mila annunci tra monolocali, bilocali, trilocali e quadrilocali, si è quindi notato che i prezzi sono decisamente cresciuti. Anche nelle grandi città come Milano e Roma, ad esempio, si è registrato un aumento del 4%, mentre a Torino dell’8%. Inaspettatamente – anche alcune città di medie dimensioni hanno registrato degli aumenti. Basti pensare a Bolzano, dove le case costano il 15% in più, a Campobasso, il 12% in più, Reggio Emilia, lo stesso il 12% in più, ma anche Potenza, Bari e Reggio Calabria, che hanno segnato un più 6%.
Al contrario, risultano due città dove i prezzi sono scesi. Si parla di Venezia, con un calo del 18% e Catanzaro, seppur in leggera ripresa.

Il caso affitti

Non va meglio per gli affitti. In questo caso, considerando circa 205 mila annunci, il report ha appurato che il costo delle locazioni sono aumentato per tutte le tipologie di case, soprattutto per bilocali e quadrilocali (+ 8%).

Le città dove gli affitti sono aumentati maggiormente sono Bologna, Brescia, Parma, Torino, Verona e Udine. A Bologna, guardando alla tipologia del monolocale, il costo dell’affitto è cresciuto del 32%, a Verona del 22% e a Brescia del 25%.
Anche nelle città del centro gli affitti sono aumentati mediamente del 20% per monolocali e bilocali e del 27% per trilocali e quadrilocali. Firenze è la città che ha registrato gli aumenti maggiori.

Emblematico poi il caso di Milano e Roma, due città dove si è notato un leggero calo per il costo degli affitti. A Milano si parla del 6% per i monolocali, 2% e 1% per trilocali e quadrilocali e un aumento del 3% per i bilocali, la tipologia più richiesta da giovani, single e coppie. A Roma, invece, per i monolocali il calo è del 12%.

Prezzi case sempre più alti e in alcune città è ancora peggio

Secondo l’Osservatorio mensile di Immobiliare.it Insights, invece, solo a giugno comprare casa è costato lo 0,3% in più a livello nazionale. Con il prezzo medio che ha toccato 2.125 euro a metro quadro. Il Nord-Est e Nord-Ovest sono le due zone che più hanno visto oscillazioni di prezzo. Tra le città più care, risulta ancora Milano con una media di 5.252 euro/mq, seguita da Bolzano con 4.737 euro al metro quadro e Firenze con 4.100 euro/mq. Seguono poi Bologna e Roma con 3.370 euro/mq e 3.338 mq. Sesto posto per Venezia con una media di 3.016 euro/mq, Siena con 3.000 euro/mq, Rimini e Napoli, con 2.772 euro/mq.
Acquistare casa, quindi, non è proprio una passeggiata e non solo per gli aumenti generalizzati dei prezzi delle case, ma anche per le rate dei mutui in crescita. Un trend che per i prossimi mesi non dovrebbe mollare la presa.

Riassumendo

  • I prezzi delle case sono aumentati ed è ormai una realtà
  • Tra le città più care ci sono Milano, Bolzano, Firenze, Bologna e Roma.
  • Secondo un report, guardando a 600mila annunci tra monolocali, bilocali, trilocali e quadrilocali, si è quindi notato che i prezzi sono decisamente in salita.
  • Alcune città inaspettate hanno mostrato un trend al rialzo.
  • Secondo l’Osservatorio mensile di Immobiliare.it Insights a giugno comprare casa è costato lo 0,3% in più.