Nuovo ribaltone per i prezzi di benzina e diesel. Il Tar del Lazio, infatti, ha dichiarato illegittima la regole che obbliga l’esposizione dei prezzi medi del carburante ai distributori. La decisione è arrivata dopo il ricorso presentato da Fegica (Federazione Gestori Impianti Carburanti e Affini) e Figisc (Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali). Il decreto era entrato in vigore ad agosto e di fatto impone ai distributori l’esposizione dei prezzi medi nazionali per evitare fenomeni di speculazione dei prezzi.

Prezzi benzina e diesel rischiano di salire di nuovo? Annullato obbligo esposizione prezzi medi

Proprio la scorsa estate, soprattutto tra luglio e settembre, i prezzi della benzina erano aumentati di nuovo facendo pensare a scenari gravi.

A ottobre, invece, i prezzi del carburante si sono assestati ma la decisione del Tar del Lazio ora apre ad altrettanti scenari. Il Mit, nel frattempo, ha dato incarico all’Avvocatura dello Stato di presentare un appello immediato al Consiglio di Stato per sospendere la sentenza del Tar. Ciò in quanto l’annullamento è avvenuto senza aver comunicato la decisione al Presidente del Consiglio dei ministri. Il ministero ha chiarito che la decisione del Tar è limitata a questioni procedurali, anche perché la norma di imporre l’esposizione del prezzo medio ha dimostrato efficacia, visto che da oltre un mese i prezzi di benzina e diesel sono rimasti stabili senza salire:

«La norma sull’esposizione del prezzo medio regionale dei carburanti ha ampiamente dimostrato la sua efficacia, nonostante le turbolenze geopolitiche, come dimostrato dalla continua e progressiva discesa dei prezzi che si protrae da oltre un mese»

Certo, i prezzi non sono più quelli di due anni fa. La benzina adesso si attesta a 1,838 euro al litro , il diesel a 1,827 euro al litro. Da più di un mese non ci sono stati scossoni sui prezzi. Ma con l’annullamento del Tar della regola che impone l’esposizione dei prezzi, cambia qualcosa, in sostanza, per le famiglie e per i prezzi di benzina e diesel? A quanto pare no.

Le proposte delle associazioni dei Consumatori

Le associazioni dei consumatori e le opposizioni, soprattutto PD e M5S, hanno criticato il governo per la misura accusata di essere inefficace. Le associazioni di consumatori, invece, concordano nel sostenere che l’annullamento del decreto non avrà conseguenze sugli automobilisti. Anche perché la misura non avrebbe avuto un vero impatto sul contenimento dei prezzi.

L’Unione Nazionale Consumatori, ad esempio, propone un’app carburanti in modo che gli automobilisti possano avere un riferimento su dove fare rifornimento senza spendere un patrimonio. Mentre l’esposizione del cartello con i prezzi medi fornirebbe informazioni distorte. Assoutenti, invece, ha parlato di verifiche approfondite in tutta Italia per evitare eventuali aumenti dei prezzi nel caso della rimozione dei cartelli con i prezzi medi.
Insomma, il pericolo di tornare ai distributori e vedere la benzina a 2 euro al litro per ora sembra scongiurato e gli automobilisti possono tirare un sospiro di sollievo. Vedremo nelle prossime settimane se cambierà qualcosa, anche in vista delle imminenti festività natalizie.

Riassumendo

  • Il Tar del Lazio ha annullato la norma che il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) aveva adottato il 31 marzo e che impone l’esposizione dei prezzi medi.
  • Secondo le associazioni dei Consumatori, però, non ci dovrebbero essere conseguenze per le famiglie
  • Il Mimit ha dato incarico all’Avvocatura dello Stato di presentare un appello immediato al Consiglio di Stato per ispirare la sentenza del Tar.