Lo stop allo sconto taglia accise e il conseguente rincaro della benzina e del diesel inizia a farsi sentire. Molti automobilisti hanno già segnalato il carburante più caro e prezzi in salita rispetto alla settimana scorsa. Sembra di tornare al mese di marzo, quando si girava a vuoto per trovare il distributore meno caro. Dopo la decisione del governo di non rinnovare lo sconto di 30 centesimi, i prezzi di benzina e diesel sono tornati su livelli alti. A cui si aggiunge il rialzo dei listini di fine anno, che ha determinato un aumento di circa 2 centesimi al litro.

Senza contare l’aumento dei pedaggi e i rincari generali per molti servizi. Ma quanto costa adesso il carburante e cosa devono aspettarsi gli italiani?

Prezzi benzina e diesel in rialzo: quanto costa il carburante senza sconto di 30 centesimi

Dal 1 gennaio, il governo ha deciso di eliminare lo sconto di 30 centesimi (diventato poi 18 negli ultimi due mesi). Tutto ciò si traduce in un aumento di 18,3 centesimi al litro su benzina e diesel e di 3,4 centesimi al litro sul Gpl. Secondo gli ultimi dati di «Staffetta Quotidiana», inerenti il 3 gennaio e basati sulle osservazioni dell’Osservatorio prezzi del ministero delle imprese e del made in Italy, la benzina al self service costa circa 1,803 euro/litro, con una media per le compagnie di 1,807 euro al litro. Il diesel ha un prezzo di 1,865 euro/litro. La benzina in modalità servito è a 1,951 euro/litro, il diesel a 2,015 euro/litro mentre il Gpl servito è a 0,791 euro/litro. Per il metano si parla di a 2,394 euro/kg e il Gnl a 2,443 euro/kg.

Dunque, rispetto a pochi giorni fa, la differenza di prezzo si nota eccome e il timore che i prezzi di diesel e benzina possano crescere ancora non è da escludere. Secondo il presidente della Federazione europea operatori della logistica integrata (Feoli) Enrico Folgori, è importante che il governo rinnovi lo sconto per evitare “nuovi shock al prezzo dei carburanti, facendo nuovamente impennare i costi di benzina e diesel”.

Le conseguenze dei nuovi rincari

Ma perchè il prezzo della benzina è aumentato? I costi hanno iniziato a salire ben prima della guerra in Ucraina, anche se il conflitto ha aggravato la situazione.

Tra i fattori che hanno determinato i rincari c’è l’aumento del prezzo del Brent, cioè il petrolio estratto nel Mare del Nord e per il 2023 gli esperti si aspettano un nuovo rialzo delle quotazioni. Con lo sconto di 30 centesimi, da marzo ad oggi gli automobilisti hanno potuto usufruire di un prezzo vantaggioso, che altrimenti sarebbe stato di oltre 2 euro al litro. Il governo Meloni, però, ha deciso di non rinnovare la misura per motivi di budget e la necessità di dare la precedenza ad altri interventi.
Secondo Assoutenti, a causa del taglio alle accise sui carburanti, per le famiglie ci sarà un aumento di +366 euro annui a famiglia, che avrà ripercussioni anche su altri settori. I prezzi in aumento, infatti, porteranno ad altri rincari a cascata, proprio come era accaduto a marzo scorso. Si temeno, quindi, nuove stangate per la spesa alimentare e altri settori legati indirettamente al rialzo del carburante.