“Sono andato a fare benzina ieri e sorpresa: i prezzi sono di nuovo aumentati. Ci mancava anche questa dopo la bolletta”. Ascoltare frasi del genere da parte di automobilisti arrabbiati, è ormai una consuetudine e a volte sembra quasi di non farci più caso. I prezzi di benzina e diesel continuano ad allarmare gli italiani, soprattutto dopo la decisione dell’Opec di tagliare una fetta di produzione di petrolio.

Decisione che porterà ad un nuovo aumento del carburante da novembre. O almeno così sembra a meno di cambiamenti dell’ultima ora.

Il problema del prezzo della benzina e del diesel non sono gli unici a preoccupare. C’è anche quello della raffineria di Priolo della Lukoil, che vale il 20% della raffinazione italiana. E che rischia di creare non pochi problemi in futuro.

Caos benzina, anche l’Italia rischia di restare a secco?

Secondo Claudio Spinaci, presidente dell’Unione delle Energie per la Mobilità, ci sono solo due mesi di tempo per salvare la raffineria. A Verità & Affari, ha spiegato che con l’embargo al petrolio russo il 5 dicembre, l’impianto avrà non pochi problemi:

“Non avrà accesso al credito anche la controllata italiana per un eccesso di cautela. Priolo rischia di non poter avere dalle banche le garanzie finanziarie indispensabili per le forniture”

Nonostante la richiesta al Governo di soluzioni, la situazione non sembra affatto rosea. Il gruppo, infatti, non è stato colpito dalle sanzioni dirette, ma essendo comunque russo da dicembre non sarà più possibile accedere al credito. Un problema non da poco – ha specificato- per l’economia siciliana.

A peggiorare la situazione attuale è lo sciopero dei lavoratori delle raffinerie in Francia, che ha bloccato anche i distributori di carburante. Un terzo dei distributori francesi è ormai a secco e si sono segnalate file di 3 ore e 45 minuti per fare rifornimento con liti pesanti tra gli automobilisti arrabbiati e persino accaparramenti con i furgoni carichi di taniche.

Situazione talmente esasperata, che il governo francese ha deciso di precettare i dipendenti delle raffinerie che stanno scioperando.

Cosa potrebbe succedere a dicembre

Sulla scia francese, il rischio, insomma, è quello di ritrovarsi senza benzina. Alla luce dei fatti, si tratterebbe di un problema non di meno conto rispetto ai prezzi. E proprio in merito ai prezzi del carburante, con la fine della proroga allo sconto taglia accise, dalla fine di novembre, il rischio di ritrovarsi prezzi altissimi per un pieno non è da scartare. Con la decisione dell’Opec e poi l’addio allo sconto carburante, fare un pieno potrebbe costare molto di più.

Forse si potrebbe tornare ai prezzi folli già visti durante la scorsa primavera. Come abbiamo già visto, infatti, il taglio delle accise sarà valido fino a novembre. Non è ancora chiaro se sarà o meno prorogato. Bisognerà vedere come vuole muoversi il nuovo governo. Quello che è certo, è che senza uno sconto e i rialzi dei listini, gli italiani rischiano davvero di cadere in un vortice nero fatto di rincari senza precedenti. A cui si aggiunge il problema della raffineria di Priolo della Lukoil.