​​Sembra finita la pacchia anche per i prezzi di benzina e diesel. Da novembre arriverà una nuova mazzata e andare a fare il pieno tornerà ad essere uno di quei momenti drammatici della settimana. Dopo i rincari delle bollette di luce e gas, infatti, gli italiani si stavano consolando, si fa per dire, con il carburante. Arrivare alla pompa di benzina e trovare costi decisamente più abbordabili rispetto alla scorsa primavera, è sicuramente confortante. Un po ‘ meno se si pensa che parte del motivo dei prezzi “normali” è dovuto allo sconto taglia accise.

Manco a farlo apposta, però, questo dovrebbe scadere a fine novembre. Quello che accadrà dopo rimane un mistero. Intanto, i prezzi alla pompa di benzina stanno subendo un rialzo non indifferente. Secondo i dati della Staffetta Quotidiana che si basa sempre sui prezzi praticati dai gestori e comunicate all’Osservatorio del Ministero dello Sviluppo economico, la situazione sta diventando critica.

Prezzi della benzina e del diesel, nuovi aumenti e da novembre andrà peggio

Basandosi su 15mila impianti, Staffetta Quotidiana ha appurato che l’impennata dei prezzi della benzina è alle porte e i primi rialzi hanno già iniziato a fare capolino. E non solo, stavolta potrebbe durare molto di più. Guardando ai prezzi attuali della benzina si nota che rispetto allo scorso weekend il costo medio praticato è aumentato di 11 millesimi e ora si attesta intorno ai 1,653 euro al litro. Per le compagnie, invece, il prezzo medio praticato è di 1,656 euro al litro.

Va ancora peggio per il diesel, che già in modalità self costa 1,903 euro al litro e servito arriva a i 1,948 euro. Per quanto riguarda i prezzi di gpl, metano e gnl, sempre secondo Staffetta Quotidiana, i prezzi medi si attestano intorno a 0,789 euro al litro per il gpl e 3,059 euro al chilo per il metano. Sulle autostrade nazionali, come ormai tutti sanno, i prezzi sono ancora più alti.

Si va da 1,754 euro/litro per la benzina self service e 2,022 al servito e 1,856 euro/litro per il gasolio self service (servito 2,115).

Taglio della produzione di 2 milioni di barili di greggio tra i motivi del nuovi aumenti da incubo 

Quello che interessa maggiormente, è il motivo per cui i prezzi si stanno alzando in questo modo. Prima di tutto, l’aumento delle quotazioni dei prodotti raffinati, che dovrebbe subire una vera impennata da novembre 2022. Alcuni giorni fa, l’Opec ha disposto il taglio della produzione di 2 milioni di barili di greggio al giorno, una mossa davvero drastica che comporterà non solo pesanti aumenti per il carburante, ma anche uno shock per il mercato che avrà conseguenze a lungo termine. Da novembre, insomma, per gli italiani potrebbero arrivare nuovi salassi legati ai rialzi del prezzo della benzina. E senza lo sconto taglia accise, che oltretutto terminerà proprio a fine novembre, e nessun’altra misura in atto per aiutare gli automobilisti, il futuro non è affatto roseo.