Ci siamo, è la settimana decisiva per quella che è la nuova riforma del lavoro. Le pensioni per i precari saranno un tassello da includere nel nuovo testo, il quale arriverà sul tavolo del Ministero e dei Sindacati il prossimo mercoledì. Per queste figure, e quindi per i giovani, si sta pensando a una speciale misura chiamata assegno di garanzia. Di cosa si tratta?

Assegno di garanzia giovani

Nulla è ancora certo, ma le prime indiscrezioni parlano di una nuova misura da inserire nella riforma delle pensioni e che si accorperà anche a questa nuova revisione del mondo del lavoro che il governo sta operando da tempo.

Le cosiddette pensioni per i precari potrebbero essere la soluzione giusta al fine di aiutare i giovani in difficoltà e l’assegno di garanzia potrebbe rivelarsi le misure decisive a tal fine. Il calendario si fa fitto; dopo l’incontro del 26 giugno sugli esodi incentivati, la discussione riprenderà il 18 luglio sulla flessibilità, mentre a settembre si tornerà a parlare degli altri temi all’ordine del giorno, con l’obiettivo di creare la giusta scaletta in vista della nuova legge di Bilancio 2024.

Ma cos’è questo assegno di garanzia giovani? La pensione dei precari sembra rappresentare un po’ il cuore della nuova riforma, una misura ideata per prevenire pensioni insufficienti nel futuro di chi al momento sta lavorando con contratti precari. Nello specifico, la misura sembra pensata ad hoc per gli attuali 40enni a cui si applica il calcolo contributivo della riforma Dini. Nel rapporto già presentato si evince che il 28% di tali soggetti guadagna meno di 20 mila euro lordi all’anno. Nel nuovo calcolo succitato chi ha avuto una carriera lavorativa discontinua, con periodi di pause e di precariato, rischia di rientrare in pensioni estremamenti basse. Ecco quindi che il Governo sta pensando a una misura per aiutare questi giovani, i quali rischiano appunto di rientrare in un contributo pensionistico minimo, nonostante siano lavoratori.

Pensioni precari, l’incubo del futuro

Non è affatto una situazione facile quella del nostro paese, quando si parla di pensioni. C’è chi chiede una riforma a gran voce, chi invece fa notare che in realtà la riforma vera da fare è quella sul lavoro. Esperti a tal proposito fanno appunto notare che con la riforma Dini ciò che conta è la situazione contributiva del lavoratore, quindi è grazie a un buon lavoro che si otterrà una buona pensione in futuro. Data la situazione, però, ora il Governo sta pensando a introdurre una misura, potremmo definire cautelare, per garantire comunque un contributo pensionistico dignitoso anche per queste persone dal lavoro instabile. Ma come al solito tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.

La pensione per i precari non sarà di facile attuazione. L’assegno di garanzia giovani costa, anzi risulta essere incredibilmente costoso. Per i giovani, le soluzioni più probabili riguardano l’incremento della contribuzione figurativa per i periodi di studio e l’incentivazione della previdenza integrativa. Queste due soluzioni sembrano quindi attuabili, ma comunque ci sarà da seguire una precisa prassi. A tal proposito, anche la Lega, che aveva promosso quota 41, ora ne riconosce l’importanza, inquadrandolo però come un obiettivo di legislatura, e non come una missione immediata. Sarà compito del Governo riuscire a bilanciare le necessità dei giovani lavoratori e le risorse a disposizione del paese.

Riassumendo…

  • Il Governo pensa a una nuova misura per le pensioni dei precari;
  • sul tavolo la possibile introduzione di un assegno di garanzia per i giovani;
  • le soluzioni più probabili riguardano l’incremento della contribuzione figurativa per i periodi di studio e l’incentivazione della previdenza integrativa.