Da pochi giorni è entrato in Gazzetta Ufficiale, ciò significa che il Ponte sullo Stretto di Messina si farà. Sicuro? A quanto pare non troppo. Ora la Lega sembra fare di nuovo marcia indietro e, dopo aver dato la colpa ad altre problematiche, scopre che ce ne sono ancora altre che potrebbero impedirne l’attuazione. Salvini però adesso non può più tergiversare. Come risolvere la questione?

Ponte sullo stretto, i dubbi di Salvini

Il preventivo del leader del Carroccio è stato fatto: 10 miliardi di euro, e sette anni di tempo per completare l’opera.

Ci sono i fondi? Qualche giorno fa Salvini ha dichiarato che se non fosse stato per il reddito di cittadinanza, il quale toglie tanti fondi allo stato, il ponte sullo stretto sarebbe stato fatto in un anno. Ma ora, reddito o no, vista la conferma del progetto, ci sono questi fondi? Al momento quel che sappiamo è che la costruzione è affidata, proprio come per 10 anni fa, al consorzio Eurolink. Il problema è che oggi però, rispetto a un decennio fa, i costi sono raddoppiati. Oltre ai soldi, a destare perplessità è anche la realizzazione stessa, visto che la campata unica è un progetto già bocciato nel 2011.

Cosa significa? Al momento il progetto prevede il ponte sospeso con una campata centrale tra i 3.200 e i 3.300 metri a fronte di 3.666 metri di lunghezza complessiva. Le campate laterali sono invece 60,4 metri di larghezza dell’impalcato, 399 metri di altezza delle torri, 2 coppie di cavi per il sistema di sospensione, 5.320 metri di lunghezza complessiva dei cavi, 1,26 metri come diametro dei cavi di sospensione, 44.323 fili d’acciaio per ogni cavo di sospensione. Ci sono poi da aggiungere altri 65 metri relativi al canale navigabile per le navi. Se invece vi state chiedendo come sarà strutturato il ponte di Messina al di là di questi dati tecnici, ebbene: 6 corsie stradali, 3 per senso di marcia (2 +1 di emergenza) e 2 binari ferroviari.

I dubbi, non solo della Lega

Non sono, però, solo la Lega e Salvini a mostrare perplessità. In realtà, infatti, a storcere il naso sono soprattutto alcuni tecnici quando sentono parlare di campata unica. Come dicevamo, più di 10 anni fa tale sistema ha ricevuto una bocciatura direttamente dal ministero delle Infrastrutture. C’è chi sostiene le tre campate, chi invece il sistema del tunnel in alveo o sotto l’alveo. Poi scartato anche questo. Anche il MIT appoggia la costruzione a tre campate, più sicura sismicamente e anche più fattibile tecnicamente. insomma, il dibattito sembra ancora aperto e, probabilmente, finché non arriverà un preventivo definitivo sui costi dei diversi progetti di costruzione sarà difficile capire quale sarà la scelta finale. Speriamo, ovviamente, che tale scelta sia comunque effettuata in piena sicurezza.