La notizia di alcuni giorni fa sulle possibili multe, per chi questo inverno non terrà i termosifoni a 19 gradi in vista del piano emergenza gas, ha suscitato una certa preoccupazione. Sono davvero tantissimi i cittadini che si sono chiesti a quanto ammonterà la sanzione e come funzioneranno i controlli: “Ma è vero che faranno la multa se non terrò il riscaldamento a 19 gradi? Ma chi verrà a bussare a casa mia?”. Questa è solo una delle tante domande che attanagliano gli italiani, già provati da rincari mai visti, l’inflazione e pure il piano gas per l’inverno, che sembra rappresentare proprio la ciliegina sulla torta.

C’è ancora tanta confusione ma in questi giorni il piano emergenza dovrebbe prendere vita e poi partire direttamente da ottobre. Le ultime notizie, però, sembrano scongiurare le multe. Almeno quelle viene da dire.

Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha spiegato che più che puntare ai controlli in casa, oltretutto non facili da portare avanti, vorrebbe mirare alla responsabilità dei cittadini. Questo non vuol dire che i controlli non ci saranno ma che riguarderanno solo uffici pubblici, condomini con impianti centralizzati e aziende.

Piano emergenza gas e razionamento con i termosifoni a 19 gradi, per chi sono previste le multe?

Non c’è ancora certezza dell’importo della multa, ma secondo le direttive Ue, potrebbe andare da 500 ai 3.000 euro. Il governo, però, punterebbe maggiormente alla responsabilità di ogni singolo cittadino. Se ognuno farà la sua parte sarà possibile risparmiare 2,7 miliardi di metri cubi di gas in un anno. Per una famiglia vorrebbe dire 179 euro in media in meno. Sicuramente non sono noccioline.

Il nuovo piano emergenza gas prevederà, a meno di cambiamenti, l’accensione dei riscaldamenti 15 giorni più tardi, quindi a partire dal 1 novembre e non più dal 15 ottobre (per le zone più fredde d’Italia). Prevista anche la riduzione della temperatura da 20 a 19 gradi.

E ancora un’ora in meno di riscaldamenti accesi durante la giornata. In caso di inverno mite, addirittura, si potrebbe anche pensare di scendere di due gradi e non un grado.
Un aiuto in più, dovrebbe arrivare anche dalle centrali a carbone già attive. Queste dovrebbero produrre a pieno regime, in modo da a coprire dal 5-6% all’al 8-9% del fabbisogno nazionale.

Prezzi calmierati per le imprese energivore

Come scrive Il Messaggero, inoltre, è previsto un piano di distacchi volontari e programmati per le aziende in accordo con Confindustria. Si parla anche di prezzi calmierati e di sconti sull’elettricità per le imprese energivore.
Manca ormai poco all’ufficlità del piano gas, gli ultimi dettagli sono in fase di analisi. Poi il governo annuncerà definitivamente come dovremo comportarci da ottobre. La notizia che non sono previsti controlli porta a porta, però, dovrebbe fare tirare un sospiro di sollievo agli italiani, che dovranno però dimostrare di avere un atteggiamento responsabile e seguire alla lettera le indicazioni fornite dal ministero della Transizione ecologica. L’inverno, insomma, è tutto da scrivere ma almeno non moriremo di freddo.