L’Ucraina vuole entrare nell’Unione Europea e la presidente della Commissione Ue sembra possibilista su questa ipotesi.

Perché l’Ucraina vuole entrare nell’Unione Europea, è possibile oppure no in tempi brevi?

L’Ucraina è ormai da 5 giorni sotto attacco da parte della Russia e il presidente ucraino Zelensky vorrebbe che il paese entrasse nella Ue, una richiesta accolta positivamente dalla presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen. Per l’Ucraina entrare nella Ue è una speranza molto importante soprattutto in questo momento, in cui Putin non sembra affatto intenzionato a fare marcia indietro.

Ma è possibile che l’Ucraina riesca ad entrare nella Ue in tempi brevi? A dare una risposta è Maria Paola Mariani, professoressa associata di Diritto Internazionale all’Università Bocconi di Milano, che ha rilasciato un’intervista sul tema a Fanpage. Come sottolinea Maria Paola Mariani:

“La dichiarazione della presidente della Commissione è sorprendente, ma parliamo ovviamente di progetti a lungo termine. I processi di adesione sono lunghi e complicati. Inoltre bisogna considerare tutte le difficoltà che ci sono nel divenire membro, a partire dall’avere un sistema giuridico pronto ad adeguarsi alle normative europee”

Per l’Ucraina, insomma, non è così semplice entrare nella Ue, considerando che è fondamentale una preparazione lunga e che serve il consenso dei membri. La professoressa sottolinea come l’Ucraina dovrebbe intervenire nella sua struttura di governance, quindi è difficile pensare ad un’entrata in tempi brevi, sembra più un messaggio politico a Putin.

La richiesta dell’Ucraina da inizio al processo per la sua adesione alla Ue

Per il paese attaccato dall’Ucraina pochi giorni fa, lo scenario non è roseo, perché entrare nella Ue in tempi brevi significherebbe rompere dei meccanismi e regole dell’Unione Europea, processi solitamente lunghi e più semplici in tempi di pace. La richiesta dell’Ucraina da inizio al processo per la sua adesione alla Ue, un iter che lungo considerando che “gli Stati fanno una serie di riforme sotto il controllo della Commissione, per rendere il sistema più simile a quello degli altri Paesi membri”.

La professoressa conclude affermando che la speranza è che Putin sia alla fine del suo mandato e che “questo lunghissimo potere da lui detenuto deriva da un abuso delle regole democratiche”.

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