Si parla ormai da giorni delle conseguenze economiche per l’Italia a causa della guerra Russia-Ucraina. L’aumento dei prezzi e la scarsità di materie prime sembrano rappresentare al momento il rischio maggiore.

Cosa importiamo da Russia e Ucraina e cosa costerà di più

Si parte dalla fornitura del gas, dalla Russia arriva il 43% della materia prima e questo potrebbe contribuire a far schizzare ancora più in alto i prezzi delle bollette. Il problema è che l’Italia importa dalla Russia anche altre materie prime e prodotti non finiti che con la guerra rischiano di scarseggiare.

Tra questi troviamo il coke, residuo della raffinazione del petrolio, simile al carbone, usato sia come combustibile o per produrre alcuni tipi di elettrodi che il nostro paese ha importato dalla Russia per oltre un miliardo di euro. Ci sono poi prodotti legati alla metallurgica, oltre a 5,7 miliardi di euro per le importazioni di prodotti delle miniere e delle cave, prodotti chimici, carta e i prodotti in carta e grano.

Guerra Ucraina, rincari per pasta, pizza, pane molto probabili

I rincari riguardano anche pasta, pane, pizza e biscotti, prodotti che fanno parte della nostra alimentazione e delle nostre tavole ma non solo. La preoccupazione maggiore è per il mais per gli animali che viene dall’Ucraina e rappresenta circa il 22% del commercio. Il rincaro del prezzo del mais ha un peso anche per la soia, di conseguenza tutto ciò potrebbe avere come conseguenza il prezzo in aumento per tutti i prodotti che contengono la soia.

Secondo quanto comunicato da Cai – Consorzi agrari d’Italia, il grano tenero, che serve per la produzione di pane, farine e biscotti, era quotato dai 4 agli 8 euro in più a tonnellata. Infine da non sottovalutare l’aumento dei prezzi degli oli vegetali; l’Ucraina rappresenta quasi il 50% delle esportazioni mondiali di olio di girasole.

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