Mentre la guerra in Ucraina continua senza sosta, Putin ha celebrato la vittoria della Russia contro i nazisti di Hitler con la grande parata di Mosca. A saltare all’occhio il fatto che nessun occidentale fosse presente. Un fatto che rimanda al 2015, quando allo stesso modo nessun occidentale era presente al grande evento. In quell’occasione, Silvio Berlusconi scrisse una lettera al direttore de Il Giornale. Una lettera che letta oggi sembra avere tutto un altro significato e profetizzare quanto accaduto anni dopo con il conflitto.

Berlusconi-Putin: la lettera del 2015 che trova riscontro con i fatti di oggi

Nella lettera Berlusconi, invitava i leader politici a non isolare Putin perché “sarebbe stato un errore di prospettiva”. “Perché alzare i toni? Perché invitarlo a considerare la Russia una potenza asiatica?” scriveva Berlusconi. Parole che oggi sembrano trovare riscontro in una Russia in guerra contro l’Occidente e la Cina sempre più vicina alla Russia. Ma che cosa aveva scritto nel 2015 Berlusconi?:

“Caro Direttore, l’assenza dei leader occidentali alle celebrazioni a Mosca per il 70º anniversario della seconda guerra mondiale è la dimostrazione di una miopia dell’Occidente che lascia amareggiato chi, come me, da Presidente del Consiglio ha operato incessantemente per riportare la Russia, dopo decenni di guerra fredda, a far parte dell’Occidente.
La scelta di non essere presenti a Mosca è prima di tutto una mancanza di rispetto al contributo decisivo della Russia alla vittoria su Hitler nel 1945. E bene ha fatto il Corriere a sottolinearlo con il bell’articolo di Franco Venturini. Naturalmente il regime di Stalin era un regime criminale, ma il sangue versato dai soldati russi (si calcolano 20 milioni di morti) per una causa che era anche la nostra meriterebbe ben altra considerazione.”

L’ex Presidente del Consiglio, nella lettera sottolinea che è stato commesso un errore di prospettiva a non presenziare alle celebrazioni a Mosca, un errore che certificherà – come sottolinea Berlusconi – l’isolamento dell’Occidente e il suo fallimento.

E le conseguenze economiche

E ancora: “Davvero pensiamo, dopo decenni di guerra fredda, che sia una prospettiva strategica lucida quella di costringere la Russia ad isolarsi? Costringerla a scegliere l’Asia e non l’Europa? Crediamo che questo renderà il mondo un luogo più sicuro, più libero, più prospero?”.

Secondo Silvio Berlusconi, è fondamentale avere la Russia dalla nostra parte per affrontare la sfida economica dei paesi emergenti e quella militare e politica legata all’integralismo islamico. Nella missiva, Berlusconi si chiede perché isolare Putin e costringerlo ad alzare i toni pur riconoscendo la questione aperta dell’Ucraina – problemi difficilmente risolvibili senza Mosca:

“Certo, siamo consapevoli delle ragioni dei paesi baltici che hanno sofferto l’espansionismo sovietico. È ovvio che dobbiamo farci carico della loro sicurezza. Ma tale sicurezza si garantisce meglio con una Federazione Russa parte integrante dell’Europa e dell’Occidente, o con una Federazione Russa asiatica, isolata e conflittuale?”

Berlusconi fa riferimento al prezzo che le aziende devono pagare per l’adozione di una politica sanzionatoria, parole che ad oggi sembrano trovare un riscontro effettivo.