Novità sul tema pensioni che potrebbe aprire nuovi scenari. La Lega ha presentato un nuovo emendamento al decreto Milleproroghe per arginare la carenza di personale sanitario negli ospedali e nelle cliniche. L’obiettivo? Alzare l’età pensionistica a 72 anni su base volontaria per l’intero personale della sanità. No, non è una novità, dal momento che un’iniziativa analoga del governo nello scorso mese di dicembre aveva ricevuto le aspre critiche da parte dei sindacati dei medici e dalle associazioni di categoria.

Due mesi fa l’esecutivo della premier Giorgia Meloni aveva spinto per fissare a 72 anni l’uscita dal lavoro volontaria dei medici.

L’emendamento di allora era stato bollato come “improponibile” da parte delle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali di Palazzo Madama. Ora il rilancio, stavolta da parte della Lega, con l’emendamento che vede come prima firma il capogruppo del partito al Senato Massimiliano Romeo. E a differenza del primo, questa seconda proposta ha buone chance per andare in porto.

In pensione a 72 anni?

Che l’emendamento abbia ottime possibilità per essere convertito in legge lo dimostra la compattezza della maggioranza e il parere positivo del ministero dell’Economia in merito alle coperture finanziarie. In concreto, la proposta della Lega sulle pensioni lascerebbe ai sanitari la scelta di posticipare l’età pensionistica a 72 anni. Oltre al personale sanitario, la misura coinvolgerebbe anche i medici di Inail e Inps, insieme ai docenti universitari e a coloro che hanno una convenzione con il sistema sanitario nazionale.

Le Asl potranno assumere medici al terzo anno di specializzazione (contratto a tempo determinato) fino a tutto il 2026

Intanto c’è il via libera per le Asl a continuare ad assumere medici al terzo anno di specializzazione con contratto a tempo determinato fino alla fine del 2026. Il provvedimento interessa psicologi, fisici, farmacisti, chimici, biologi, odontoiatri, medici veterinari e medici che sono già iscritti alla graduatoria separata dopo aver completato la procedura concorsuale.

Un altro aiuto per diminuire il più possibile i disagi derivanti dalla carenza di personale negli ospedali? Dovrebbe arrivare dalla mancata applicazione delle norme sull’incompatibilità agli operatori delle professioni sanitarie.

Il nuovo emendamento della Lega, come era inevitabile per questioni delicate come queste, non poteva non destare alcune critiche. Le prime accuse sono arrivate dal sindacato di medici e dirigenti sanitari italiani Anaao Assomed. Secondo quanto afferma la sigla sindacale, le norme presentate dal governo Meloni non fanno altro che aiutare alcune lobby. Così facendo, però, è l’accusa di Anaao Assomed, non si risolve la crisi. Di fatto, prosegue la nota dell’associazione, si corre il rischio di non coprire le attuali carenze del sistema.