Pensioni e stipendi: la rivoluzione è vicina? In un’intervista al direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini, la premier Giorgia Meloni preannuncia di rivoluzionare il rapporto tra contribuente e fisco. In che modo? Con misure ad hoc che metteranno al centro non soltanto i lavoratori dipendenti ma anche i pensionati. La chiacchierata con il direttore Tamburini arriva dopo il traguardo dei primi 100 giorni di governo, con annessa manovra finanziaria. Nonché a pochi giorni dal primo appuntamento elettorale dopo le politiche di settembre.

Nei prossimi giorni, infatti, il centrodestra è pronto a sfidare il centrosinistra alle regionali in Lombardia e Lazio.

Pensioni e stipendi: rivoluzione fisco, le parole della premier Giorgia Meloni

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affermato che “occorre rivoluzionare il rapporto tra fisco e contribuente e fare in modo che l’evasione si combatta prima anche che si realizzi”. Con questa premessa, la premier ha di fatto annunciato per la prima volta una “legge delega che toccherà tutti i settori della fiscalità e che metterà al centro anche i dipendenti e i pensionati”. Quali saranno i provvedimenti contenuti nella legge delega annunciata in pompa magna nel corso dell’intervista al Sole 24 Ore? Quale futuro attende i pensionati e i lavoratori italiani? Tutte domande che forse oggi non hanno ancora una risposta precisa, ma inizieranno ad averla nel corso delle prossime settimane.

Il 2023 l’anno delle riforme

Pensionati e dipendenti non dovranno aspettare poi così tanto, visto che Giorgia Meloni ha specificato che sarà proprio il 2023 “l’anno delle grandi riforme che l’Italia aspetta da tempo ma che nessuno ha avuto il coraggio di fare“. E dal momento che le sfide che l’attendono sono realmente impegnative, la presidente di Fratelli d’Italia ha ribadito un concetto molto chiaro: non è mai stata una persona che si fa tirare per la giacchetta.

Come dire, una donna libera, una Presidente del Consiglio libera, che ha ben chiaro in mente di dover “rimanere con i piedi ben piantati a terra”, senza lasciarsi ammaliare dal potere.

Uno dei primi test a cui il governo è chiamato a rispondere è quello di lunedì prossimo. Per quella data, infatti, è in programma il secondo confronto con i sindacati. In realtà, come vi abbiamo riportato nella giornata di ieri, si sarebbe dovuto svolgere mercoledì. Un rinvio, quello comunicato dal ministro del Lavoro a meno di 24 ore dal tavolo di confronto, ritenuto sospetto da più persone. Cosa accadrà nella giornata di lunedì? Staremo a vedere.

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