Il caro vita sta mettendo in ginocchio gli italiani, ma a soffrirne particolarmente sono i pensionati, soprattutto se il contributo a loro versato non è in linea con quello della media nazionale. A quanto pare, in una specifica regione si registrano le pensioni più basse d’Italia. Di quale si tratta?
100 euro in meno ogni mese
Potrebbero sembrare poche, ma non lo sono affatto. 100 euro oggi possono davvero fare la differenza a fine mese, soprattutto per coloro che stanno trovando grande difficoltà ad abbinare il pranzo con la cena.
A pagare dazio sono anche i pensionati, soprattutto se rientrano nella categoria delle pensioni più basse d’Italia. E dire che molte coppie fanno affidamento proprio su di loro per tirare avanti, visto che sono spesso i nonni e le nonne ad accudire i piccoli e permettere a mamma e papà di risparmiare su asili nido e baby sitter. Insomma, la situazione si sta facendo sempre più tragica e non stupisce che il nostro paese stia registrando un netto calo demografico per la crisi delle nascite. Ma torniamo finalmente al tema del nostro articolo e scopriamo qual è la regione italiana dove i pensionati percepiscono di meno.
Pensioni più basse, in Umbra il primato negativo
Gli umbri sono sotto l’11% rispetto alla media nazionale delle pensioni in Italia. A svelare i dati ci pensa la segretaria regionale della Uil Pensionati, Elisa Leonardi:
“Apprendiamo con una certa preoccupazione dell’intenzione del governo di valutare un possibile impatto di una ulteriore sforbiciata sulle pensioni degli italiani e ciò ci lascia ancor più perplessi in relazione all’Umbria, dove le pensioni sono dell’11 per cento sotto la media nazionale. Abbiamo letto nei giorni scorsi che il governo ha chiesto ad Inps alcune simulazioni per capire dove e quanto prelevare dalle indicizzazioni. Dal taglio della rivalutazione delle pensioni superiori a quattro volte la minima, l’Esecutivo ha già ottenuto 10 miliardi netti nel triennio 2023 – 2025. Serve dunque capire quale sia davvero l’obiettivo del Governo, al quale chiediamo di rinunciare a tutte le bandierine sul tema previdenziale, al fine di assicurare flessibilità di accesso alla pensione a 62 anni, ragionare sull’assicurare una pensione ai giovani e far tornare “Opzione donna” in versione originale, di pari passo con la rivalutazione delle pensioni in essere”.
Un intervento mirato e preciso quello della Leonardi, la quale chiede al Governo la massima chiarezza sul tema pensionistico e sottolinea, giustamente, anche la condizione della sua regione, l’Umbria, dove al momento la media registra la pensione già bassa del paese. Servono interventi seri e non tagli, visto che la situazione dei pensionati umbri (e non solo) già verte in condizioni precarie.
In sintesi…
- l’Umbria è la regione dove si percepisce la pensione più bassa d’Italia;
- secondo i dati i pensionati umbri prendono l’11% in meno, circa 100 euro di differenza;
- la segretaria regionale della Uil Pensionati, Elisa Leonardi, chiede interventi seri da parte del Governo e invita a non effettuare ulteriori tagli.