Nella notte il governo ha approvato l‘emendamento di Forza Italia alla manovra finanziaria che aumenta l’importo delle pensioni minime a 600 euro. Due i paletti (importanti) fissati: l’aumento è previsto soltanto per il 2023 e a beneficiarne saranno unicamente gli over 75. Il testo della nuova legge di Bilancio è atteso a Montecitorio nella giornata di domani, mentre il voto di fiducia verrà posto venerdì.

In occasione dell’approvazione della manovra, potrebbe risultare assente Giorgia Meloni: da poche ore la premier ha annullato tutti i suoi impegni ufficialmente per un’indisposizione.

Su questo punto il vice-presidente del Consiglio Matteo Salvini ha fornito invece qualche dettaglio in più, rivelando che la presidente di Fratelli d’Italia ha qualche linea di febbre.

Indisposizione a parte, vediamo insieme cosa cambia per le pensioni minime il prossimo anno. In particolare per chi non beneficerà dell’aumento a 600 euro al mese come gli over 75.

Pensioni minime: aumento fino a 600 euro nel 2023 e solo per gli over 75

Anzitutto c’è la conferma dell‘aumento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75, indipendentemente da altri fattori. È l’effetto dell’aumento dall’1,5% al 6,4% previsto dall’emendamento del governo, che va a sommarsi all’adeguamento all’inflazione al 100% per le pensioni minime, il cui importo corrisponde a 525,38 euro mensili.

Come accennato prima, l’incremento riguarderà tutti gli over 75, senza alcun paletto relativo al reddito. In precedenza, infatti, circolava l’ipotesi di restringere la platea di beneficiari in base all’Isee. Non c’è nemmeno più la preoccupazione che l’Aula non riesca ad approvare la manovra entro i tempi necessari per evitare l’esercizio provvisorio, nonostante l’ultima indisposizione che ha colpito la premier in queste ore.

Pensioni minime Inps: cosa cambia nel 2023 per tutti gli altri

In base alla rivalutazione ordinaria pari al 7,3%, nel 2023 l’importo della pensione minima passerà a 563,73 euro dagli attuali 525,38 euro mensili.

Una seconda rivalutazione si calcolerà poi sul trattamento previdenziale mensile al 31 dicembre 2022. Per chi ha meno di 75 anni la percentuale aggiuntiva è pari all’1,5%, di conseguenza la pensione minima salirà a 572 euro per tutti gli altri che non ricevono la rivalutazione pari al 6,4% stabilita dall’emendamento.

Riepilogando, il prossimo anno i pensionati che percepiscono la minima Inps e hanno meno di 75 anni vedranno aumentare il loro trattamento previdenziale da 525,38 euro a 572 euro. Gli over 75, invece, beneficeranno di una seconda rivalutazione del 6,4% che porterà le loro pensioni alla fatidica soglia di 600 euro.

E nel 2024 cosa succede? Nell’anno seguente al 2023 la percentuale aggiuntiva sarà uguale per tutti i pensionati e corrisponderà al 2,7%, rispetto all’1,5% di quest’anno.