“Io so, non per teoria ma per esperienza, che si può vivere infinitamente meglio con pochissimi soldi e un sacco di tempo libero, che non con più soldi e meno tempo. Il tempo non è moneta, ma è quasi tutto il resto“, affermava Ezra Pound. I soldi, d’altronde, non sono garanzia di felicità. Tuttavia non si può negare come siano indubbiamente importanti negli ambiti più disparati. A partire dalla spesa settimanale fino ad arrivare alle piccole esigenze quotidiane, sono davvero tante le volte in cui ci ritroviamo a dover sborsare del denaro.

Proprio quest’ultimo, purtroppo, si rivela essere spesso insufficiente. Lo sanno bene i tanti anziani che percepiscono pensioni dall’importo talmente risicato da riscontrare serie difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Per questo motivo la proposta di Silvio Berlusconi di garantire una pensione minima di mille euro non era passata inosservata. Ma quale sarà il futuro di tale promessa? Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Silvio Berlusconi, cosa succede alla promessa delle pensioni minime a mille euro

L’ultimo periodo è stato segnato da un preoccupante aumento dei prezzi che continua a pesare sulle tasche delle famiglie italiane. Sempre più persone fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. A peggiorare la situazione il fatto di percepire pensioni e stipendi dall’importo particolarmente esiguo, tanto da non riuscire a soddisfare le esigenze personali.

Da qui nasce la necessità di attuare interventi ad hoc, volti a garantire un aumento dei trattamenti riconosciuti a lavoratori e pensionati. Proprio soffermandosi su quest’ultimi, non era passata inosservata la proposta del compianto Silvio Berlusconi di aumentare le pensioni a mille euro. A tal proposito, in un video appello al voto per le elezioni regionali, il Cavaliere aveva dichiarato:

“Noi di Forza Italia non dimentichiamo mai gli impegni che abbiamo assunto con gli elettori. E l’aumento delle pensioni ad un minimo di 1000 euro per tutti, anziani e disabili, era ed è un obiettivo che vogliamo realizzare ad ogni costo in questa legislatura. Finora nella legge di bilancio abbiamo ottenuto un primo aumento a 600 euro. È solo il primo passo, realizzato nonostante il pochissimo tempo a disposizione e nonostante la necessità di impiegare molte risorse per il caro bollette, per aiutare le famiglie e le imprese in difficoltà. “Quindi il nostro impegno a portare le pensioni a 1000 euro rimane in modo assoluto. Lo abbiamo promesso e lo faremo”.

Sempre in vista delle elezioni regionali il leader di Forza Italia aveva ricordato che con il suo governo, nel 2001, aveva portato ad un milione di vecchie lire l’importo delle pensioni minime.

Governo Meloni e il futuro dei trattamenti pensionistici

Ma quale sarà il futuro della promessa di Silvio Berlusconi? Ebbene, la decisione finale spetterà al Governo Meloni. Il partito dell’attuale Premier, in sede di campagna elettorale, ha smentito il ritorno della Legge Fornero. In particolare, stando al programma illustrato in vista delle elezioni, Fratelli d’Italia ha prospettato un aumento delle pensioni minime, sociali e di invalidità. Ma non solo, ha voluto garantire flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, favorendo in questo modo il ricambio generazionale. Non sono state fornite, però, indicazioni dettagliate su importi e tempistiche per l’entrata in vigore dell’ipotetica revisione a favore dei cittadini meno abbienti.

La volontà del centrodestra, comunque, sembra essere quella di aumentare l’importo delle pensioni minime entro la fine della legislatura. La stessa Meloni, dopo la notizia della scomparsa di Silvio Berlusconi, ha affermato di voler portare a casa, anche per lui, gli obiettivi che si erano prefissati assieme. Chissà se tra questi vi rientri anche l’aumento delle pensioni fino a mille euro. Non resta che attendere le prossime mosse del governo e vedere se finalmente si assisterà al tanto atteso adeguamento dei trattamenti pensionistici.