“Alla fiera dell’est, per due soldi, un topolino mio padre comprò. E venne il gatto, che si mangiò il topo, che al mercato mio padre comprò. Alla fiera dell’est, per due soldi, un topolino mio padre comprò. E venne il cane, che morse il gatto, che si mangiò il topo, che al mercato mio padre comprò“, canta Angelo Branduardi con il famosissimo brano Alla fiera dell’Est. Proprio l’Est è sempre più spesso meta di molti anziani che decidono di trasferirsi una volta tagliato il traguardo della pensione.

Questo perché permette in molti casi di risparmiare un bel po’ di soldi sulle tasse e aumentare di conseguenza il proprio potere di acquisto.

Agevolazioni fiscali per i pensionati stranieri: il ripensamento del Portogallo

Tanti sono gli anziani italiani che nel corso degli ultimi anni hanno deciso di trasferirsi in Portogallo, poiché garantisce un regime fiscale agevolato. Entrando nei dettagli, dal 2020 viene applicata un’aliquota fiscale sulle pensioni dei residenti stranieri pari al 10% per dieci anni. A partire dal 2024, però, cambierà tutto. Questo perché si dovrà fare i conti con nuove regole per le pensioni in Portogallo. Entrando nei dettagli, come reso noto dal primo ministro António Costa nel coso di una conferenza stampa, a partire dal 2024 il Portogallo non concederà più esenzioni fiscali a favore dei pensionati stranieri. Il motivo? Come spiegato dallo stesso primo ministro:

“Il mantenimento di tale misura in futuro equivarrebbe a prolungare una misura di ingiustizia fiscale ingiustificata, e sarebbe un modo indiretto per continuare ad aumentare i prezzi nel mercato immobiliare”.

Niente paura, comunque, per coloro che si sono già trasferiti in Portogallo e beneficiano di tali esenzioni fiscali. Quest’ultimi, infatti, continueranno a restare in vigore.

Pensioni in Est Europa per risparmiare sulle tasse

Lo stop del Portogallo alle agevolazioni fiscali a favore dei pensionati stranieri non deve comunque scoraggiare tutti gli anziani italiani che non vedono l’ora di potersi trasferire in un altro Paese per pagare meno tasse e vivere così una vita, almeno dal punto di vista finanziario, più tranquilla.

Vi sono, infatti, tante altre mete che permettono di raggiungere lo stesso obiettivo. Tra queste si annoverano la Romania e la Bulgaria, dove la tassazione sui trattamenti pensionistici è pari al 10%.

In Slovacchia, invece, la pensione è addirittura esentasse. Tra le mete più gettonate, poi, si annoverano Cipro, Grecia e Tunisia. A Cipro, ad esempio, viene applicata un’aliquota pari al 5% per gli importi di derivazione estera superiori a 3420 euro. Se il trattamento è più basso, i redditi non sono sottoposti a tassazione. In Grecia la tassazione per le pensioni estere è del 7% per 15 anni, mentre la Tunisia garantisce un abbattimento della tassazione dell’80% sui trattamenti pensionistici lordi percepiti dai cittadini di determinati Stati, compresa l’Italia. Il restante 20% della pensione viene tassato del 20%.

A conti fatti, quindi, viene tassato circa il 5% dell’assegno della pensione. Diversi, quindi, sono i paradisi fiscali 2023 di cui poter beneficiare anche il prossimo anno. Prima di prendere i biglietti e trasferirvi, comunque, consigliamo di rivolgersi a un esperto del settore per ottenere maggiori informazioni in merito ai requisiti e le regole richieste dallo Stato di proprio interesse per beneficiare delle agevolazioni fiscali sulle pensioni.