Crescono ancora la pensioni degli italiani nel 2024. Ma non per effetto di nuovi aumenti, peraltro già riconosciti da gennaio in base alla perequazione automatica. Bensì per effetto della rimodulazione delle aliquote Irpef 2024. Come noto, in base alla riforma fiscale voluta dal governo Draghi e proseguita da quello Meloni, gli scaglioni sono diminuiti da quattro a tre. Il che consente a coloro che percepiscono redditi medio bassi di pagare meno imposte da quest’anno.

Gli effetti si percepiranno presto sia sugli stipendi che sulle pensioni in pagamento.

Dal prossimo mese di aprile, per l’esattezza, si potranno cominciare ad apprezzare i diversi pesi fiscali sugli assegni. Per i pensionati con un reddito compreso tra i 15 mila e i 28 mila, ad esempio, l’aliquota Irpef più bassa al 23% comporta un alleggerimento del tributo pari al 2% rispetto al passato. Ma ci saranno anche i conguagli in arrivo a partire dal mese di gennaio che contribuiranno a far lievitare l’importo una tantum.

Le nuove aliquote Irpef sulla pensione di aprile 2024

Ricordiamo che dal 1° gennaio 2024, l’Irpef è stata modificata con l’introduzione di un nuovi scaglioni di reddito e di nuove aliquote. Le nuove aliquote Irpef sono le seguenti:

  • 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 35% per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
  • 43% per i redditi che superano 50.000 euro.

Questa modifica ha portato a una riduzione dell’aliquota Irpef per i redditi fino a 28.000 euro, che passano dal 25% del 2023 al 23% del 2024. I redditi compresi tra 28.000 euro e 50.000 euro, invece, rimangono assoggettati all’aliquota del 35%, come prima. Mentre i redditi superiori a 50.000 euro vengono assoggettati all’aliquota del 43%.

La modifica delle aliquote Irpef ha un impatto positivo sui contribuenti con redditi medio-bassi, mentre non cambia per gli altri. Un contribuente con un reddito di 25.000 euro, ad esempio, pagherà 3.750 euro di Irpef nel 2024, rispetto ai 4.375 euro del 2023.

La modifica delle aliquote Irpef è stata introdotta dal governo Draghi con l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale sui contribuenti e di favorire la crescita economica.

La nuova no tax area

Per il 2024 le nuove aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche prevedono anche una “no tax area” che sale fino ai 15 mila euro di reddito annui. Si tratta di una soglia di reddito al di sotto della quale i contribuenti non devono pagare le tasse. Riguarda tutti i tipi di reddito, sia da lavoro dipendente che da pensione.

L’aumento della no tax area è una misura che ha l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale sui contribuenti con redditi bassi. In particolare, questa misura è destinata ai lavoratori dipendenti e pensionati con redditi fino a 15.000 euro, che potranno beneficiare di una detrazione aggiuntiva. Ne deriva un reddito disponibile maggiore rispetto al passato e un minore impatto del fisco.

Sicché, da quest’anno, un lavoratore dipendente con un reddito fino a 15 mila euro non dovrà pagare le tasse, in quanto il suo reddito è inferiore alla no tax area. Se però il lavoratore o pensionato percepisce anche solo 100 euro in più, dovrà corrispondere tasse relativamente allo scaglione minimo del 23%, al netto delle detrazioni fra la soglia della no tax area e il reddito percepito al di sopra della stessa.