Rincari e caro prezzi, due parole che insieme fanno rabbrividire gli italiani. Tra gli aumenti si registrano pesanti costi aggiuntivi anche per la pasta, un’alimento che non può mai mancare sulle tavole degli italiani (tanto che all’estero ancora oggi ci chiamano spesso mangiapasta). Ma dove si sono registrati i rincari più alti?

I rincari colpiscono ancora

Situazione tutt’altra che anomala, anzi. Ormai possiamo dire che sta diventando la normalità, visto che periodicamente stiamo assistendo a nuovi aumenti.

Ora anche la pasta sta registrando pesanti rincari, e in realtà era un problema già sollevato qualche tempo fa, quando ci si chiedeva perché il prezzo non calasse, visto che l’allarme inflazione stava cessando. Ad ogni modo, il problema del caro prezzi è generalizzato in tutti i settori o quasi. Ancora una volta il bandolo della matassa sembra girare intorno alla guerra tra Russia e Ucraina con i primi che hanno imposto lo stop per l’export alimentare. a fornirci un quadro molto esaustivo di quanto sta accadendo ci ha pensato Furio Truzzi, presidente dell’Associazione Nazionale Utenti Servizi Pubblici, nata nel 1982 per tutelare e promuovere i diritti fondamentali dei consumatori. Ecco cosa ha detto in merito:

“Lo stop della Russia all’accordo Onu per l’export alimentare dell’Ucraina, i raid che hanno distrutto 60 mila tonnellate di grano e il crollo della produzione fino al -60% per gli effetti del clima, rischiano di scatenare uno tsunami che si riverserà direttamente sulle tasche delle famiglie. Un nucleo di 4 persone spende in media in Italia 1.320 euro annui per pane e cereali (pasta, riso, gallette, crackers e derivati vari): un aumento dei prezzi al dettaglio del 10% per i prodotti derivati dal grano determinerebbe una maggiore spesa da +132 euro annui a famiglia solo per costi diretti”.

Si tratta di un rincaro davvero allarmante, poiché come abbiamo visto si parla di ben 132 euro di spesa in più a famiglia tenendo in considerazione un aumento del genere per quanto riguarda i prodotti derivanti dal grano.

Pasta, ecco dove è aumentata di più

Ed eccoci finalmente a rispondere a questa domanda. Secondo i dati raccolti infatti al primo posto spicca Pescara, la quale vanta il primato poco lusinghiero di essere la città dove la pasta costa di più nel nostro paese. Prima di scoprire la classifica con le posizioni principali, alcune considerazioni generali sul costo della pasta nel nostro paese. In media, il prezzo nazionale è di 2,09 euro al kg. Con i rincari annunciati si arriverebbe invece a 2,29 euro, quindi 20 centesimi in più. Per quanto riguarda il pane, invece, con i rincari passerebbe dai 3,90 euro al kg a 4,30 euro. Ma ecco la classifica della pasta e i suoi costi più alti nelle città italiane:

  • Pescara 2,50 euro al kg;
  • Cagliari, Genova e Macerata 2,37 euro al kg;
  • Roma 2,25 euro al kg;
  • Milano 2,06 euro al kg;

Molto meglio invece la situazione in altre città del meridione:

  • Napoli 1,85 euro al kg;
  • Palermo 1,49 euro al kg;
  • Benevento 1,48 euro al kg;
  • Cosenza 1,47 euro al kilo.

Questa dunque la situazione al momento nel nostro paese, con Cosenza che si prende la palma della città meno cara d’Italia per quanto riguarda il voto della pasta.

I punti chiave…

  • i costi del grano potrebbero aumentare ulteriormente, portando a un aumento del 10% per i prodotti derivati;
  • in questo caso la spesa potrebbe crescere di 132 euro per famiglia;
  • la città più cara per quanto riguarda la pasta è Pescara, mentre la più economica è Cosenza.