A partire dal 2025, quindi tra meno di un anno e mezzo, Bermuda dovrebbe introdurre un’imposta minima sui redditi delle società. Si tratta di una svolta storica per il territorio d’oltremare situato nell’Oceano Atlantico settentrionale. Considerato da sempre uno dei paradisi fiscali più gettonati tra imprenditori e grandi aziende. L’uso del condizionale però è d’obbligo, dato che più di una legge è una proposta di legge, o meglio un impegno per porre fine alla politica dell’imposizione pari a zero.

Non solo, perché questo consentirebbe alle Bermuda di adeguarsi alle ultime direttive dell’Ocse. Almeno in seguito alla riforma del fisco internazionale sponsorizzata in prima linea dagli Stati Uniti d’America.

Bermuda: cambio di passo per il paradiso fiscale

Fino ad oggi, l’arcipelago delle Bermuda era noto non soltanto per la sua natura incontaminata, ma anche e soprattutto per essere uno dei paradisi fiscali più vantaggiosi per le grandi aziende. Come sottolinea Nicola Dimitri su We Wealth, lo stesso gigante hi-tech Google ha beneficiato dell’imposizione fiscale più bassa (per usare un eufemismo) dello Stato di Bermuda per trasferire ingenti somme di denaro, sottraendosi così alle imposte degli Stati Uniti. Tutto questo però potrebbe finire. O perlomeno ci si avvia verso un futuro dove le politiche fiscali di Bermuda saranno molto diverse rispetto a quelle a cui ci aveva abituato fin qui.

L’imposta minima che il governo di Bermuda intende imporre a partire dal 2025 interesserà le aziende che raggiungono un fatturato di almeno 750 milioni di euro. Quasi sempre attraverso società controllate. In aggiunta alla nuova imposta, Bermuda dovrebbero comunque introdurre tutta una serie di detrazioni a favore delle stesse aziende. La proposta, anche se formalmente ad oggi è soltanto un impegno, diventerà legge dopo che il governo ne avrà discusso all’interno della comunità. In ogni caso appare ormai certo che il percorso intrapreso dal governo in carica porti le Bermuda fuori dal cerchio magico dei paradisi fiscali come li abbiamo sempre conosciuti.

Paradisi fiscali: crolla il miraggio delle Bermuda?

Insomma, se il Governo delle Bermuda davvero introdurrà un’imposta minima sui redditi delle multinazionali, è chiaro che per molti non sarà più un paradiso fiscale. Anche se il governo potrebbe offrire anche delle detrazioni a vantaggio delle grandi aziende. Da sempre siamo abituati a considerare queste isole come un luogo ideale per imprenditori e grandi aziende. Un pò come quando si parla di dove vivere in pensione con mille euro al mese. 

Ne sapremo di più dal 2025, quando la proposta dovrebbe diventare legge dopo delle consultazioni all’interno della comunità.

Riassumendo

– Il governo di Bermuda si è impegnato a introdurre un’imposta minima sui redditi delle multinazionali.
– La proposta dovrebbe diventare legge a partire dal 2025, al termine di una serie di consultazioni all’interno della comunità.
– La nuova legge prevede l’applicazione di un’imposta per le aziende che supereranno un fatturato annuo pari a 750 milioni di euro.
– Insieme alla nuova imposta, il governo di Bermuda intende offrire una serie di detrazioni a vantaggio delle grandi aziende.
– Questo segna la parola fine sulla fama di paradiso fiscale dell’arcipelago delle Bermuda.