A breve ci accingeremo a festeggiare le festività natalizie che, a causa dell’emergenza Coronavirus, saranno più sobrie. Di sicuro, però, non mancherà sulle tavole il panettone che è il dolce tipico del santo Natale. Ma  qual è la sua origine? Ecco la sua storia tra verità, fiaba e leggenda.

La storia del panettone: le leggende

Le origini del panettone sfumano in alcuni tratti in leggenda ma esistono due storie, che più delle altre, godono di credito maggiore. La prima è quella relativa a Ulivo degli Atellani, un falconiere che abitava nella contrada delle Grazie a Milano, che si innamorò di Adalgisa, figlia di un panettiere.

Per questo motivo il falconiere si fece assumere dal padre di lei come garzone. L’innamorato, quindi, per incrementare le vendite ideò un nuovo dolce. Per crearlo utilizzò la migliore farina disponibile, impastò le uova, l’uva sultanina ed il miele. Ebbe un successo così grande che tutti vollero assaggiarlo e così l’uomo entrò nelle grazie del padre della sua amata. I due vissero quindi felici e contenti.

La seconda leggenda narra di un cuoco al servizio di Ludovico il Moro che fu incaricato di preparare un ricco pranzo di Natale al quale erano stati invitati tutti i nobili del luogo. Successe però che il dolce fu dimenticato nel forno e così bruciò. Il cuoco era disperato per cui lo sguattero Toni gli propose di creare un nuovo dolce con gli ingredienti che erano rimasti in dispensa ovvero farina, scorza di cedro, uova, burro ed uvetta. Il cuoco acconsentì ma poi rimase dietro una tenda ad osservare la reazione degli ospiti che ne furono entusiasti. Il duca volle allora conoscere il nome di quel dolce ed il cuoco gli rivelò il segreto. Da quel giorno, quindi, quel dolce fu il “pane di Toni” ovvero il panettone.

Il panettone e la sua storia vera

La prima attestazione scritta che parla di “pani di Natale” impastati con l’uvetta, le spezie e il burro è del 1559 in un registro del Collegio Borromeo di Pavia quanto tali dolci venivano serviti agli studenti durante il pranzo di Natale. Restando nell’ufficialità è nel 1606 che nel primo dizionario milanese-napoletano compare il termine Panaton che stava ad indicare il pane grosso che si faceva a Natale. Nel vocabolario milanese-italiano stampato tra il 1839 ed il 1856 di Francesco Cherubini, invece, veniva menzionato il Panaton o Panatton de Natale come un tipo di pane di frumento decorato con l’uva passerina/sultanina, zucchero, uova e burro. Probabilmente tale dolce è proprio l’antenato del panettone. La rivoluzione che interessò questo dolce, comunque, si ebbe nel 1919 quando Angelo Motta decise di produrlo in forma industriale cosicché arrivò sulle tavole di tantissimi italiani.

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