L’ultima Legge di Bilancio ha introdotto l’obbligo formativo al programma GOL (Garanzia per l’occupabilità dei lavoratori) per chi percepisce il reddito di cittadinanza. Stando agli ultimi dati di gennaio 2023, sono stati 198mila i percettori del RdC avviati verso un percorso di inserimento lavorativo, così come di riqualificazione o aggiornamento delle competenze. Grazie a un comunicato pubblicato dal ministero del Lavoro il 17 febbraio 2023, si ha una visione più chiara dei dati relativi ai titolari del reddito di cittadinanza che stanno prendendo parte in maniera attiva al programma GOL.

Dei 198.000 percettori, 161.000 attendono ancora di essere inseriti nei percorsi stabiliti all’interno del programma GOL. Sono invece più di 47.000 le persone che usufruiscono del reddito di cittadinanza per cui è stata trovata un’attività formativa da compiere.

Reddito di cittadinanza: la formazione è un problema, ecco i numeri del flop

Nel 2023, con l’introduzione della formazione obbligatoria, le cose dovranno cambiare. Come viene indicato nell’ultima manovra finanziaria, si tratta di una condizione indispensabile, altrimenti si corre il rischio di perdere il sussidio. La nuova regola prevede che i percettori del reddito di cittadinanza occupabili seguano un corso di formazione per 6 mesi (vista la riduzione della durata della misura a 7 mesi). Sempre nella nota pubblicata dal ministero italiano del Lavoro lo scorso 17 febbraio, si fa cenno all’estensione dell’attività obbligatoria “a tutti gli interventi di inclusione lavorativa”, nonché al proseguimento del “lavoro di un tavolo di monitoraggio e valutazione con le Regioni”, al fine di centrare l’obiettivo previsto dal PNRR. Per far questo, si darà la precedenza ai beneficiari del RdC nell’avvio di percorsi di occupabilità.

I dati complessivi del programma GOL (Garanzia per l’occupabilità dei lavoratori)

Ma veniamo ora ai dati complessivi del programma di formazione GOL raggiunti al 31 gennaio 2023. Come accennato nell’introduzione, sono 827.000 le persone che vi hanno aderito.

Al momento dell’ingresso nel programma, il 42,3% risulta disoccupato da un periodo di almeno 6 mesi, mentre il 35,1% è senza lavoro da almeno 12 mesi. Di queste 827.000 persone, il 56,4% rientra nella categoria dei disoccupati che hanno presentato domanda di Naspi o DisColl. Un altro 23,6% invece riguarda i beneficiari di Reddito di Cittadinanza (all’interno del quale vi è anche un 3,7% di beneficiari di DisColl o Naspi). A chiudere, il 20,1% riguarda disoccupati non soggetti a condizionalità. A 90 giorni dalla presa in carica, 122.000 persone hanno ricevuto almeno un rapporto di lavoro alle dipendente. Inoltre, secondo la nota di monitoraggio relativa al 31 gennaio 2023, 102.000 persone risultavano ancora occupate (circa il 23,3% dell’intera platea).