Lo stop all’obbligo del Pos per i pagamenti fino a 60 euro ha creato non poche polemiche e c’è già chi ha lanciato una petizione per un dietrofront del Governo. Anche le opposizioni si sono trovate unite e questo la dice lunga sullo scontento che questa decisione ha creato. L’ultima bozza della manovra, infatti, ha portato a 60 euro la cifra massima in cui gli esercenti possono rifiutare il Pos e chiedere il pagamento in contanti senza incorrere in nessuna sanzione.

Una decisione che subito ha scatenato molte polemiche. Da giugno, addirittura, chi non accettava il Pos incorreva già in una multa e in precedenza si era pensato di portare il limite a 30 euro.

Obbligo Pos da 60 euro in su: possibile dietrofront del governo

Insomma, la possibilità di aumentare addirittura a 60 euro ha scatenato una marea di critiche. Tanto che da Palazzo Chigi è arrivata una nota che dice:

«Sul tema delle soglie al di sotto delle quali gli esercizi commerciali non sono tenuti ad accettare pagamenti con carte di pagamento, sono in corso interlocuzioni con la Commissione europea dei cui esiti si terrà conto nel prosieguo dell’iter della legge di Bilancio».

Dunque, non è affatto escluso un dietrofront da parte del governo, che potrebbe rivedere la scelta – definita dal ministro per il Rapporti con il Parlamento Luca Ceriani – come un “segnale di atteggiamento diverso verso la piccola impresa per allentare la pressione dello Stato verso di loro”.
Tra le misure ancora in discussione, non c’è solo quella legata al pagamento con il Pos. Troviamo anche il reddito di cittadinanza cumulabile con lavori stagionali e il contributo di solidarietà a carico delle aziende energivore. Nel pomeriggio è quindi previsto un nuovo vertice con i capigruppo.

Le polemiche

Tornando all’obbligo del Pos e della soglia fino a 60 euro per rifiutare i pagamenti con carta da parte dei commercianti, l’idea che il Governo si prenderà del tempo per pensare non è da escludere.

Infatti, togliere ai commercianti l’obbligo, vuol dire che i cittadini saranno quasi costretti ad avere sempre denaro in contante con sé a disposizione. Quando in tutta Europa si sta cercando di far circolare sempre meno contante.

L’opposizione si è detta compatta e ha accusato il Governo Meloni di strizzare l’occhio agli evasori. Secondo Enrico Letta, il governo italiano dovrebbe seguire l’Europa e se davvero lo facesse non sceglierebbe di alzare il livello minimo dei contanti. Una scelta questa – definita come un passo indietro, un modo per aiutare quelle categorie che non vogliono usare i pagamenti elettronici. Secondo Il segretario del PD, quindi, se alla fine il Governo deciderà di portare avanti questa decisione, ci saranno danni alle entrate fiscali. Un invito all’evasione e un modo per tornare indietro. Concorde con Letta, anche Giuseppe Conte mentre le associazioni dei consumatori hanno parlato di un colpo di spugna. Alla fine che cosa deciderà di fare il Governo? Un passo indietro a questo punto sarà probabile.